Nord e Sud - anno X - n. 45 - settembre 1963

Comportamento elettorale e ceti sociali a Napoli ·La prima indicazione che risulta da questa tabella è che la D.C. oscilla, tra il massimo (35,1%) e il minimo (27,3%), di meno di dieci punti. Questa è la prova della sua natura interclassista, che le· consente di mantenere le proprie percentuali in tutte le sezioni, quale che sia la loro composizione sociale. È vero che qui vi è una leggera flessione ad entrambe le estremità, ma ciò conferma l'affermazione precedente, in quanto, quando le sezioni tendono ad una troppo chiara composizione sociale (solo lavoratori manuali, o solo un'altra classe) la sua percentuale inizia a decrescere. Essa trova la sua media stabile nelle sezioni in cui i lavoratori manuali sono tra il 40 e il 70%, nelle quali riporta in media il 32 dei voti 29• ·Secondo le aspettative, la massima forza del PCI si trova in coincidenza con la massima concentrazione di lavoratori manuali; e questa forza diminuisce poi come decresce la percentuale dei lavoratori manuali, fino ad un minimo del 7,4% nei seggi in cui v'è meno del 40% di lavoratori. Ciò indica che una larga parte dell'elettorato comunista .,o - ma chiaramente non tutto, co·me vedremo in seguito. - proviene dal proletariato. È interessante che il miglior risultato sia ottenuto là dove gli operai costituiscono il 50-60% o più del 70%, anche se è necessario non fare troppe deduzioni dalla prima cifra (vedi nota 21). Per quel che riguarda la seconda, essa corrisponde a seggi elettorali in cui i partiti di destra (e sopratutto il P.D.I.U.M. e il M.S.I.) toccano il loro punto più basso; e ciò fa pensare che questi voti siano tanto di origine p·roletaria che sottoproletaria. _ La curva del P.S.I. è leggermente montante, ma con l'eccezione di una leggera flessione del 2%. Si può dire che, partendo dal 9,8<),f> (meno del 40% di. lavoratori), il PSI passa ad un massimo del 15,5% (60-70% di lavoratori), e quindi ridiscende gradualmente, in corrispondenza delle massime concentrazioni operaie, al 10,1 %. Le sezioni col· 60-70% di lavoratori sono, però, anche quelle in cui il rapporto tra gli operai e le altre classi è più equilibrato 31 e in cui gli elettori del sottoproletariato non risultano troppo numerosi (ed è legittimo considerare che in esse la classe operaia sia più qualificata professionalla diminuzione del 4% della D.C. e i movimenti del P.S.I. e del P.S.D.I., ma tali seggi non sono facili da trovare. 29 2% al di sopra della media del Comune. 30 Tra i seggi esaminati, il P.C.I. valuta le percentuali più elevate (66,3 e .52,2% rispettivamente) nelle Sezioni n. 529 e 543 (S. Giovanni). Benché ci si trovi nella zona industriale, esiste qui un considerevole sottoproletariato. È questo un esempio della "influenza dei gruppi compatti che finiscono per ·attrarre altri elementi nella propria orbita. Tuttavia il numero di zone così strettamente controllate dal P.C.I. è, a Napoli, molto limitato. 31 Incluse quelle di Bagnoli e S. Giovanni (n. 537). 93 Bibliotecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==