.. Comportamento elettorale e ceti sociali a Napoli A) popolazione in condizioni professionali: I) lavoratori manuali e salariati: dipendenti da attività secondarie (operai), dipendenti da attività terziarie e domestici, coloni, artigiani; Il) cetomedio: dirigenti e tecnici, impiegati privati, pubblici dipendenti, insegnanti, professionisti, commercianti; Ili) borghesia: industriali, possidenti, benestanti, avvocati e medici-chirurghi 26 ; B) popolazione in condizioni no1i professionali: pensionati, inabili, casalinghe, studenti, sacerdoti e religiosi (si aggiunga pure quella parte degli elettori per cui le liste non indicano nessun mestiere). Da questa suddivisione, ogni gruppo co·mpreso nella parte A) è stato valutato come una percentuale della popolazione in condizioni professionali. Ciò ci ha fornito la composizione sociale di ciascuno dei seggi. È evidente che nessuna distinzione è fatta tra proletariato e sottoproletariato, come sarebbe stato particolarmente utile in 1:1-no studio di questo tipo. Invero, una tale distinzione è stata tentata 27 , ma nessun risultato soddisfacente ne è scaturito. La principale difficoltà non consisteva nello stabilire una definizione - benché anche ciò non sia facile - ma nella classificazione delle generiche definizio,ni date dalle liste elettorali, che avrebbero reso praticamente senza sen?o una· sottoclassificazione dei lavoratori manuali. Il passo successivo è. consistito nell'o-rdinare i seggi elettorali i11 ordine decrescente sulla base percentuali di lavoratorli manuali. I risultati sono i seguenti: 26 Benché Citti abbia considerato i professionisti come ceto medio e i commercianti come borghesia, abbiamo preferito trasferire gli avvocati e i medici• chirurghi alla borghesia e i con1mercianti al ceto medio perché questa ripartizione ci è sembrata più vicina alla realtà napoletana. Inoltre le percentuali molto alte di borghesia in certi seggi (30% in Via Chiaia) si spiegano con l'impossibilità di distinguere i grandi avvocati dai piccoli. Infatti, questi ultimi dovrebbero essere considerati nella borghesia «marginale» piuttosto che nell'alta borghesia (vedi PENNA R., art. çit., pag. 477: « l'haute bourgeoisie est composée de médicins, d'avocats, de hauts fontionnaires et d'intellectuels ... la moyenne et peti te bourgeoisie est· composée d'employés et de petits commerçants »). 21 Un tentativo di classificare i seggi in base alle percentuali della popolazione in condizioni non professionali n1ostrava che le percentuali erano sempre nei limiti del 50-60% (perché i disoccupati, salvo che in pochi casi, danno il mestiere che esercitavano, o che credono di dover esercitare, e perché è ancora bassa la percentuale di popolazione lavorativa femminile: meno del 15%, onde le differenze erano senza significato, malgrado una forza di lavoro del 26%). 91 Bibl1·otecaginobianco
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