Nord e Sud - anno X - n. 45 - settembre 1963

P. _4. Allu11·1 Napoli, dove il voto co,munist~ è stato· abbastanza considerevole 16 , sta appena uscendo dall'era della protesta generica. Per la D.C. la condanna implicita nel voto del 28 aprile è al tempo stesso più e meno seria. Meno seria nel senso che una certa perdita nelle zone di borghesia e ceto medio era inevitabile, in quanto la natura dei voti conquistati nel 1958 e le condizioni in cui essi vennero assorbiti facevano presumere che essi sarebbero stati p·erduti nella consultazione successiva, a 1neno che il partito non avesse cambiato la propria natura. Più seria nel senso che l'insuccesso nelle zone popolari è stato provocato essenzialmente dall'impostazione data alla campagna elettorale dai -leaders cittadini. Ossessionati dalla paura di perdere voti a destra, essi agitavano, con le conseguenze prima illustrate, lo spettro dell'anticomunismo, invece di esporre un programma chiaro e dinamico che consentisse loro di ottenere voti sulla sinistra. Questo discorso porterebbe a discutere qui non solo il problema della politica perseguita dalla D.C. a Napoli, dalla fine della guerra in poi 17 , ma inevitabiln1ente anche quello della sua coerenza come partito politico 18 • Non sono problemi da trattare in questa sede; basterà dire che, quando un partito pretende di rappresentare tutto e tutti, corre il rischio di scontentare tutti. L'ava11zata del P.S.I., in tutte le· zone, e particolarmente in quelle proletarie, è certamente il frutto della sua nuova politica di sostegno· al centro-sinistra, che non era prevedibile. nel 1958. Quelle elezioni seguirono, infatti,. troppo da vicino il congresso di Venezia, perché ciò sembrasse probabile. Inoltre, il fatto che il P.S.I. fosse stato· scarsamente toccato dal fenomeno laurino, non faceva pensare che esso avrebbe partecipato della sua eredità. In che misura ciò sia dovuto all'incapacità dei suoi due più grandi rivali, più c·he alla pro-pria iniziativa, è difficile dire .. Tuttavia. è certamente vero che il P.S.I. a Napoli non aveva mai dimostrato, dalla fine della guerra in poi, un tale dinamismo elettorale. • 16 Nel 1958, i voti napoletani del P.C.I. ponevano Napoli al sesto posto tra i capoluoghi regionali con maggiori adesioni elettorali di estren1a sinistra (dopo Bologna, Ancona, Perugia, Firenze e Genova). Confronta ALINOVA A., Il volto politico di Napoli, « Cronache Meridionali», Anno V, n. 6, p. 436-444. · 17 Non solamente da ieri, cioè, nella formazione dell'amministrazione monocolore Palmieri, ma dall' « a1nministrazione azzurra » (Sindaco Moscati) che precedette, e non solo cronologicamente, ramministrazione Lauro. 18 Sono evidenti le contradizioni esistenti nel suo impegno sociale, quali si manifestano nel gioco delle correnti e dei gruppi di potere. Vedi i risultati <li un'indagine dell'Ufficio Problemi del Lavoro della Giunta Commissariale cittadina della D.C. sùlla opinione dei lavoratori napoletani (« Il Mattino» del 23 luglio 1963). 88 Bi liotecaginobianco •

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==