Nord e Sud - anno X - n. 45 - settembre 1963

Comportamento elettorale e ceti sociali a Napoli un simile trattamento, già per il semplice fatto che la sua eterogenea struttura sociale 4 non permette la divisione della città in zone omogenee. Sembra tuttavia ragionev<?le supporre che un campione ben scelto, è verificato alla luce della composizione sociale delle sezioni elettorali esaminate (ricavata dall'esame delle liste elettorali), potrebbe evitare i maggiori pericoli che il metodo adottato da Tutino presenta, anche se non può raggiungere la precisione di quello del Prof. Ardigò. Questo articolo è dunque diviso in due parti. La prima considera le sezioni elettorali studiate nel citato articolo del 1958 alla luce dei risultati del 28 aprile. La seconda parte analizza un più ampio campione di sezioni in relazione ai ceti sociali in generale. l La prima zona esaminata è quella a carattere sottoproletario in cui la popolazione è per lo più disoccupata o sotto occupata, o esercita attività completamente sconosciute nell'ambito della vita economica moderna 5 • Le sezioni elettorali scelte ad illustrare questo tipo di situazioni sono quelle: (I) del Lavinaio (Sezioni 578 e 587), (Il) di Forcella (Sezioni 410,438 e 450) e (lii) del Pallonetto a Santa Lucia (Sezioni 21 e 22). I risultati indicati in percentuali di voti validi sono i seguenti: (I) Comp·osizione sociale: lavoratori manuali 67,4%; ceto medio 31,3%; borghesia 1,3% 1953 1958 1963 DC 34.3 26.7 30.2 (+ 3.5) PCI 23.5 18.2 20.7 (+ 2.5) PSI 5.1 6.8 13.8 (+ 7.0) PSDI 1.2 1.0 3.0 (+ 2.0) PLI 2.0 0.5 5.7 (+ 5.2) Mon. 23.8 41.8 15.5 (--- 26.3) MSI 9.4 3.5 9.6 (+ 6.1) PRI Comunità 0.8 di Bologna, sagg.io di sociologia elettorale (rapporto n. 5 nel « Centro Studi Sociali e Amministrativi»), Bologna, 1960; ARDIGò A., « Il volto politico di Bologna» nel volume Elezioni e comportamento politico in Italia, Milano, 1962, p. 801, 849. 4 F. CoMPAGNA, La Casbah a Napoli, « Atti dell'Accademia Pontaniana », nuova serie, voi. X, 1960-61,pag. 297-305. Per il concetto interclassista dei quartieri napoletani, vedi la relazione illustrativa del nuovo piano regolatore del Comune di Napoli, 4 Voli., Napoli 1957-58,Voi. 1, pag. 51, e le pertinenti critiche di Cniaromonte G., Il piano regolatore di Napoli, in « Cronache Meridionali», Anno VI, n. 1, gennaio 1958, p. 47-64 (e in particolare p. 56-59); per lo studio di un quartiere, vedi PENNAR., Etude de la population d'un quartier de Naples, in « Revue de psycho- · logie des peupies », 17e annee, n. 4, pp. 472-480. _ s Per una descrizione di queste occupazioni, vedi PENNAR., art. cit., p. 474. 79 , Bib.liotecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==