Nord e Sud - anno X - n. 45 - settembre 1963

C'arla Perotti a un paio di scarpe l'anno, e i prodotti di bellezza, per giunta, sono sconosciuti. Dato il mito dell'eleganza nei paesi occidentali, consumato con l'accanita lettura dei rotocalchi, e la certezza da essi ricavata che la maggio,r parte delle italiane vestano da Biki o Veneziani, non fu difficile, per analogia, pensare che la civiltà femminile italiana sarebbe stata compromessa dalla ineleganza della modo cecoslovacca o jugoslava, secondo la quale non è necessario, cotonarsi i capelli e neppure accorciare le gonne. Una delle risposte più significative ci venne in questo senso da un'operaria tessile di Venaria, che ci dichiarò candidamente: « Non vedo perché dovremmo fare del socialismo in Italia, dove stiamo già tutti tanto bene. Perché rimetterci a camminare con gli zoccoli? Lasciamolo fare ai cinesi ». Concludendo la nostra inchiesta, ci pare di poter dire che, mentre l'elettorato operaio cittadino è stato influenzato in parte dai fermenti suggestivi della pubblicità, specie rispetto, alle posizioni compromesse verso il « centro » o la « destra » politica, l'elettorato operaio della « cintura » si è dichiarato libero da ogni persuasione occulta condizionato soltanto• dalla considerazione pratica dei fatti e dei problemi. A dire di coloro che abbiamo avvicinato, negli otto comuni analizzati, ciò sarebbe avvenuto, a causa della maggiore influenza d~lla vita sindacale nei piccoli centri, e della 1ninore dispersio·ne di « valenze politiche », saturate interamente dalla vita di fabbrica. La convinzione degli ambienti industriali - secondo• i quali il senso· dell'appartenenza alla classe operaia si affievolirebbe fuori della grande città - sembra pertanto ingiustificata. Vogliamo, ora dedicare un commento ai risultati ottenuti dai vari partiti a Torino, con particolare riferimento alle zone da noi analizzate nella puntata prec~dente dell'inchiesta elettorale, intitolata L'elettore condizionato. Con un primo colpo d'occhio, già ci rendiamo conto della grande riserva che gli elettori meridionali residenti nel vecchio· centro della città hanno rappresentato per il Partito comunista. I torinesi autoctoni hanno da gran tempo abbandonato le case umide di questo quartiere, corrispondente ad una zo11a in ct1i la vita è degradata ad una realtà tanto, amara che non vi è assuefazione possibile. Nelle sezioni 1-2-3-4-5-18, relative a tali abitazioni, l'incremento del voto comunista ha posto una delle domande più impegnative circa una valutazio·ne corretta del fenomeno elettorale; ed è proprio· il,,.confronto tra il voto di questi immigrati, di coloro, cioè, che sono sotto·posti alla più negativa pressione _ambientale, con quello di coloro che so·no meglio adattati, 74 Bi liotecaginobianco

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