Nord e Sud - anno X - n. 45 - settembre 1963

« Terroni » alle urne cesimo e capitalismo, dimostrando di fondare tale certezza sul fatto che le realtà sociologiche del mondo moderno - Democrazia, Liberalismo, Capitalismo, ecc. - non sarebbero aspetti di una sola realtà profonda, ma momenti specifici e i~dipendenti di essa. Secondo· una simile impostazione non è certo con il capitalismo che meglio potrebbe intendersi il cattolico, perché il capitalismo è la realtà sociologica che meglio si apparenta all'ordine dei fatti, ma che meno partecipa alla natura dell'ideologia. Da Lamennais a Bidault, del resto, anche nell'intelligente e dottrinario cattolicesimo francese, vi sono stati molti cattolici che hanno cercato di conciliare la Chiesa con la democrazia e il liberalismo, ma non vi è stato nessuno che abbia pensato di riconciliare la chiesa con il capitalismo. Questo si spiega con l'esigenza moderna di trovare, all'interno ài una realtà, una verità ideologica. Il capitalismo, non essendo una dottrina, non offre presa né alla benedizione né alla condanna, e perciò il cattolico lo vede come epifenomeno di civiltà, come idea dì universo in agonia; e la sua reazione è d'orrore e di ripulsa. Il riflesso condizio-nato, anziché persuaderlo a correggere strumentalmente il fatto, lo induce a maledire l'idea in sé, come se si trattasse di assumere o di rifiutare in blocco una dottrina. Ora, tra i meriti dell'enciclica « Pacem in terris », che è stata molto sentita anche in queste campagne, va i11dubbiamente annoverato, quello di avere rinsaldato i legami tra l'uo·mo e l'~omo-Dio. La religione è stata resa accettabile in quanto il rapporto, tra Uomo e Dio è stato infine sbloccato, e si è giunti ad ammettere che (almeno) uno, dei due t~rmini del rapporto· sia in permanente evoluzione. Non so,lo, ma si è accettato che il senso religioso della vita non sia indifferente al progresso dell'uomo, al punto che la Chiesa dichiara di proteggere, anziché la civiltà degli scambi e della ricchezza, animata dall'idea del profitto, la civiltà del benessere e dell'ordine pianificato che gli è succeduta nella storia. Perciò, sia pure in modo empirico, difficile, a volte incerto, questi rozzi contadini del Sud hanno dichiarato di ritenere la propria posizio,ne politica non in contrasto rispetto a quella religio,sa; e coloro· che si disponevano a votare per il PCI non erano· certo meno tranquilli o sicuri di coloro che avrebbero dato il proprio consenso alla DC. Con tale atteggiamento gli intervistati hanno confermato in fondo che il conflitto autentico inerente alla scelta umana non è mai stato, se non per ragioni secondarie, storiche, tra comunismo e socialismo da un lato, capitalismo e liberalismo· dall'altro. Il conflitto è sempre esistito, invece, tra religione e progresso. Perciò, dal momento· in cui la politica della Chiesa ha allineato i suoi apostoli sulla linea di 71 Bibliotecaginobianco

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