Nord e Sud - anno X - n. 45 - settembre 1963

<< Terroni » alle urrie state esposte tanto chiaramente quanto dagli intervistati della « cintura», facendo, eccezione, in parte, per gli abitanti di Torino residenti nel vecchio centro (cfr. nel n.ro di giugno-luglio la nostra inchiesta sul1' « elettore condizionato· », e in particolare i risultati ottenuti, in quella che abbiamo chiamata la zona A). Gli uni e gli altri, cioè, ci hanno presentato· la propria certezza come verità dedotta dalla realtà storica. · Mentre, però, gli intervistati della città avevano dichiaràto di derivare la propria opinione dalla presa di coscienza di una generica realtà politica, gli intervistati della « cintura » insistettero sulla motivazione sindacale come aggancio di un certo comportamento politico. Tra i colloqui relativi a questo gruppo di interviste ricordiamo qu~lli avuti a Settimo con gli o,perai delle fonderie Cravetto e della Montecatini; a Beinasco· co-n gli operai di Pramaggiore; a Venaria con la manodopera femmi11ile del Cotonificio; a Collegno con un nutrito gruppo di operai edili. Essi hanno dato spesso prova di una certa capacità critica nell'allacciare il « ragionare politico » ad un tema sindacale, nel derivare il carattere del voto dalla considerazione dei problemi attinenti ai diritti, alle libertà, alle situazioni aziendali. Evidentemente, il senso della partecipazione al lavoro di fabbrica si co,mpie nei paesi in mo·do assai più profondo che non in città; esso fa da orizzonte alla vita quotidiana, alla fatica, alla speranza, assai più che altrove, mentre diminuisce nel contempo il favore accordato da un elettorato intransigente ai motivi o,recchiabili dei partiti intermedi. « Noi discutiamo di politica solta11to se si parla di salari », « i problemi della libertà hanno senso soltanto a pancia piena», « inutile _..,. parlare di democrazia quando non si è neppure capaci di fare le cas.e », « possibile che in _una società che si dice democrazia non si pensi ancora al posto-casa? » : questi, alcuni dei temi ricorrenti nelle dichiarazioni ottenute dagli ottanta intervistati della « cintura». Ventiquattro di costoro votano, per la prima vo·lta, ed erano da pochi mesi al No,rd; 38 si presentavano alle urne per la seconda volta e, di questi, 28 votavano soltanto per la Camera. Dei ventiquattro che votavano per la prima volta, diciotto• dissero che avrebbero votato per il PCI o per il PSI, mentre, dei trentotto che votavano per la seconda volta, coloro che avevano meno di venticinque anni di età dichiararono che si sarebbero limitati a confermare la propria fiducia al PCI o al PSI e che· il mutamento di residenza non aveva .convertito la loro- certezza politica. Coloro che avrebbe~o votato anche per il Senato, insieme ai diciotto elettori che si recavano per la terza volta alle urne, dichiararono invece che la loro convinzione era maturata al Nord, come co,ns.eguenza di un 67 Biblio.tecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==