Carla Perotti In tutti i paesi della « cintura» in cui abbiamo avvicinato elettori meridionali nel periodo immediatamente p~ecedente al 28 aprile, le risposte ottenute ci avevano comunque lasciato presagire ch~aramente l'incremento di voti che avrebbe registrato· il PCI, spiegandoci la flessione della DC assai meglio secondo· l'ipotesi di un tradimento dei tiepidi verso• l'estrema destra che non con l'altra ipotesi, di un tradimento degli oltranzisti verso un'astratta, e di fatto irrealizzata, co·nversione marxista. La DC, infatti, è scesa nei comuni assai meno che in città: mentre a Torino-città essa ha perduto il 7 per cento. dei votanti, nei comuni della Provincia superiori a dieci mila abitanti non è scesa che del 3,39 per cento, e in quelli con popolazione inferiore a 10 mila abitanti ha visto scalfire il pro·prio margine di sicurezza secondo una percentuale dell'l,78 per cento, con una flessione compensata di misura dagli aumenti ottenuti dal Partito liberale. Il PCI, per contro, è aumentato co1 n lo stesso tasso di incremento in città e nei comuni della provincia, con percentuali appena differenziate ( + 4,6% in città, + 4,59 nei comuni aventi più di 10 mila abitanti, + 4,07 per cento nei comuni con popolazione inferiore a 10 mila abitanti). È indubbio che l'incremento del PCI sia stato alimentato dal consenso della immigrazione meridionale, la quale . ha ancora una volta dimostrato, e con molto maggiore compattezza che non· in passato, quali siano i moventi di questa sua propensione per l'estrema sinistra: i risultati ottenuti in paesi come Favria, dove più forte è l'immigra- _ zione veneta e calabrese, Forno, dove abita una grande prevalenza di pugliesi, Gassino, Pavo,ne e Orbassano, che ospitano moltissimi calabresi, significano chiaramente l'intenzione di compensare il disagio con la speranza, accreditando sul conto dell'avvenire un'attesa troppo duramente frustrata. Tutti gli intervistati che ci hanno espresso l'intenzione di votare per il PCI hanno dichiarato di avere maturato la propria convinzione elettorale suila base dell'esperie1iza da un lato, e della « scuola di partito » dall'altro,: tutti erano stati avvicinati dagli attivisti del PCI, o anche da ·semplici « compagni », i quali tuttavia avevano agito in funzione di catechisti. Gli intervistati esclusero altresì che la loro co•nvinzione fosse stata influenzata da elementi irrazionali o co.munque estranei alla precisa logica del « tirar le somme ». Per contro, coloro che_ avrebbero votato per il PSI, il PSDI o la DC espressero il dubbio di essere stati « influenzati indirettamente »; ma si dissero convinti che tale influenza coincidesse con le ragioni della verità, della quale erano stati inconsapevoli portatori. / Indubbiamente, le ragioni del « sì a sinistra» non ci sono· mai 66 Bibliotecaginobianco
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