INCHIESTE '' T e r r o n i '' a 11 e u r n e di Carla Perotti Settimo, Venaria, Alpignano, Rivoli, Grugliasco, Collegno, Orbassano e Beinasco sono gli o·tto comuni che abbiamo scelto per i nostri colloqui con l'elettorato meridio,nale immigrato al Nord, proponendo l'interrogativo rituale sulla possibilità, da parte della propaganda politica, di influenzare o meno il comportamento elettorale del cittadino. Occorre premettere, per garantire un'esatta lettura delle conclusioni, che questi otto comuni compongono con altri quindici, attorno a Torino, una autentica « cintura » di espansione industriale ed urbanistica, e che essi stanno ristrutturando naturalmente la città secondo una dimensione regionale. Ciò è accaduto come conseguenza di un profondo rinnovamento della geografia torinese, motivato dalla redistribuzione delle attività di produzione, trasformazione e smistamento dei beni economici 1 • La redistribuzione della quale si è detto è intervenuta quale fattore di correzione sugli elementi umani, ambientali e naturali, ma essa è ancora ben lungi dall'aver livellato i contenuti sociali al punto, da uniformare, per esempio,, il compo·rtamento politico. Va osservato, anzi, che da questo punto di vista l'integrazione tra la città e i paesi della « cintura» è ancora ipotetica, e che la reazione dell'elettorato intervistato alla vigilia delle recenti «politiche», nei comuni scelti come campione, si è dimostrata in parte diversa da quella dell'elettorato cittadino. Secondò l'interpretazione degli ambienti sindacali, la discrepanza relativa ai vari tipi di risposte politiche deve essere posta in relazione con alcuni fattori concreti, primo tra i quali il particolare carattere 1 Fiat, Lancia, Montecatini, Emanuel e molte grandi e medie industrie torinesi ha.mio trasferito gran parte delle proprie attrezzature nei paesi della « cintura». Nei cento comuni della zona torinese, infatti, si è avuto tra il '51 e il '59 un incremento demografico del 13,21% (IRES), che si è verificato nelle classi di comuni il cui reddito dell'agricoltura risulta superiore alle 300.000 lire annue per addetto e in cui la precentuale di addetti all'industria è superiore al 40% degli addetti al lavoro. · 63 Bibliotecaginobianco
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