Nord e Sud - anno X - n. 45 - settembre 1963

Giornale a più voci rifornimento e la sicurezza della produzione. Ma questo progetto è neutralizzato da antiche remore e dalle recenti discordie fra i grossi « corallari », refrattari ad ogni soluzione « programmata » e ad ogni organizzazione più razionale di questo ramo dell'artigianato, forse per il timore di doverne dividere gli utili con nuovi, eventuali co·mpetitori. Un accordo peppure si raggiunse, alcuni anni or sono, per la costruzione, sull'autostrada Napoli- . Pompei, di un « villaggio del Corallo», che, oltre a favorire l'impiego di altra manodopera, avrebbe promosso una benefica diffusione della conoscenza del prodotto. Questi atteggia1nenti « pregiudiziali » delle ditte, hanno finito con l'impoverire, isolandolo da un contesto economico più generale, l'artigfanato-, giunto ora al limite della crisi per una progressiva, inesora- - bile contrazione quantitativa della 111ateria prima. Il dualismo, poi, creatosi nei rapporti tra operatori e pescato,ri di corallo, ha assunto sempre più, all'interno della vita comunitaria torrese, i caratteri di una definitiva rottura. Soprattutto perché i primi hanno sempre osteggiato ogni tentativo unitario dei dipendenti, che essi, in nome di una loro pretesa non qualificazione professionale, tengo,no in un regime di «presalario», senza un regolare contratto di lavoro, che in1porrebbe, invece, paghe concordate, orario lavorativo e assistenza sanitaria. Senza dubbio la riorganizzazione dei vari « anelli» di produzione, dalla pesca alla lavorazione, alla vendita, è un aspetto importante del problema. Ad elevare il grado di sensibilità artistica dei futuri artigiani si adopera la scuola statale d'arte, fondata nel 1878 per decreto di Francesco De Sanctis. Nell'istituto « Principessa di Piemonte » gli allievi imparano ad allargare il margine di utilizzazione del corallo, impiegandolo in estrose associazioni con l'oro, il platino, le gemme e gli smalti, e a ricercare tecniche e modelli nuovi, insieme all'incisione dei cammei e alla lavorazione della madreperla ...,. e della tartaruga. I lavori che superano il livello artigianale (nella media piuttosto standard e formalizzato nella rievocazione banale di ep,isodi mitologici) e acquistano· dignità d'arte, sono ricercati dai più noti collezionisti internazionali. Alcuni « pezzi » pregiati sono p·oi esposti nel Museo del Corallo, ancora in fase di allestimento a Torre del Greco, coi contributi della Cassa per il Mezzogiorno, dell'Amministrazione Provinciale e della Camera di Commercio di Napoli. La « congiuntura difficile» non sembra, però, a Torre del Greco, investire tutti gli operatori. I più grossi sono appena sfiorati dalla crisi e semmai sembrano preoccupati per gli sviluppi che essa potrà avere. La discrimiQ.azione dipende dalla diversa disponibilità di «provviste», che alcune ditte hanno in abbondanza, a differenza di altre, e dai diversi criteri di -approvvigionamento. I commercianti che si riforniscono, infatti, direttamente in Giappone, reggendo alla spesa di ·una rappresentanza stabile in quello stato, e possono, attraverso intermediari, farvi acquisti in massa alle « aste pubbliche», si vedono assicurata annualmente una considerevole quantità cli corallo e garantita la continuità della sua lavorazione. Ma questa, seppure ha dei vantaggi, è una soluzione di ripiego in quanto il corallo del 59 Bibli· tecaginobianco

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