.. Editoriale stiani, logorati o incapaci~di volere andare oltre un certo segno, addirittura i comunisti. Dietro la formula di un ~entro ..sinistra concepito come un accordo transitorio con la Democrazia Cristiana lampeggia così di nuovo la concezione di un'alternativa radicale di potere, che la sinistra democratica potrebbe un giorno costituire insieme ai comu~ nisti. Ora, a noi sembra che a tutti i democratici sinceramente impegnati in una politica di rinnova1nento per il nostro paese corra il dovere di parlare chiaro, di pronunciarsi schiettamente su queste prospettive e di denunciarle per ciò che esse sono veramente, confusioni ed equivoci, gravi e pericolosi. Innanzi tutto va ricordato un semplice fatto che troppo spesso si tende a dimenticare, che, cioè, tutte le volte che la tensione all'interno del blocco comunista si è accresciuta, i dirigenti sovietici non hanno mai perso l'occasione di ricordare che la coesistenza pacifica tra i due blocchi non poteva in nessitn modo riguardare le questioni ideologiche. E sbaglierebbe chi credesse che in questo v'era soltanto l'intenzione di n1enare il can per l'aia, di addormentare i diffidenti: quando i dirigenti sovietici accennano alle questioni ideologiche ed all'impossibilità di una conciliazione tra occidente ed oriente su siffatte questioni, essi non alludono certo a cose di scarsa importanza per loro, ma semplicemente alla loro visione del mondo ed alle ultime conseguenze politiche che se ne possono trarre. Non abbiamo bisogno di ricordare qui ancora una vqlta tutte le affermazioni di Krusciov e dei suoi amici italiani sull'inganno della libertà « borghese », sull'impossibilità di una instaurazione in Russia di quella forma di democrazia che è la nostra, e via discorrendo: esiste un limite alla destalinizzazione ideale e pratica che questa generazione di dirigenti comunisti russi pitò e vitale compiere, e questo limite è p,ppunto quello di una piena consapevolezza dell'ultima inconciliabilità dei rispettivi sistemi politici, occidentale e sovietico. Né la conclusione dell'accordo sulla sospensione degli esperimenti nucleari contraddice queste se1nplici constataziorti di fatto. L'accordo di Mosca ha la sua giustificazione in un quadro di enorme importanza, ma affatto diverso da quello che molti credono: esso è la prima f ormale dichiarazione d'intenzioni delle due massi1ne potenze del mondo contemporaneo di trovare un modus vivendi cl1e porti, se non proprio al bando assoluto delle armi nucleari, almeno alla rinuncia a servirsene per un regolame11to dei problemi che attendono aricora di essere· risolti. Ma quell'accordo non implica affatto urza rinuncia da parte dell'Unione Sovietica al desiderio di espansione del sistema comunista, come non implica rinuncia da parte degli Stati Uniti alle posizioni che 4 Bi liote·caginobianco
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