Nord e Sud - anno X - n. 45 - settembre 1963

Bruno Lauretano - Ermanno Corsi molte volte siamo preceduti da esso (che il pensiero si svolge molte volte lungo trafile linguistiche). Potremmo conclusivamente esaminare in termini linguistici alcune delle metafore e delle formule più usate: p,otrem1no, ad esempio, chiederci se « la apertura a sinistra » è apertura che co,mporta delle chiusure o se . è ~pertura senza chiusure (e cioè non escludente aperture in altre direzioni); potremmo divagare intorno ai termini: « co11vergenza », «·alternativa», « vocazione democratica» etc. e scoprire probabilmente che l'uso e l'abuso che ne fanno i politici è notevolmente difforme dall'uso comune, così che le parole, slittando morbidamente, finiscono con l'assumere un significato che torce o capovolge quello originario e co-mune. Sarebbe comunque un'analisi piuttosto lunga che andrebbe opportunamente documentata e che comunque andrebbe oltre i limiti del presente scritto. Ci basta aver mostrato, anche se in fo,rma sommaria, il peso del fatto linguistico all'interno di quel go1nitolo piuttpsto ricco di fili che noi candidamente chiamiamo « politica». BRUNO LAURETANO La crisi del corallo L'artigianato del corallo, la cui localizzazione tradizio 1 nale è a Torre · del Greco, attraversa una congiuntura assai critica, che sembra doverne compromettere la stabilità per i prossimi anni, se non addirittura la sopravvivenza. Ne]la prima prospettiva si tratterebbe di una crisi periodica, la cui portata andrebbe perciò minimizzata, da inquadrare nella serie di alti e bassi che hanno sempre caratterizzato il prezioso prodotto; la seconda, invece, certo più allarmistica, andrebbe interpretata come l'impossibilità di ogni soluzione positiva per i problemi apertisi. Questi ultimi sono· di duplice natura: produttiva e .di collocamento sui mercati interni ed esteri, a causa di un sensibile rialzo dei prezzi. Un momento estremamente precario, dunque, per oltre 2500 famiglie di Torre del Greco, atterrite dall'idea che non si trovi più, in fondo al Tirreno, un rametto o uno « scheletro » di corallo. I campi di pesca, infatti, per ·1e continue « decurtazioni» finora sofferte, si sono irrimediabilmente esat1riti e, prima che po1 ssano essere sottoposti a nuovo sfrutta1nento dovr~no trascorrere almeno sessant'anni, tempo strettamente necessario al processo di formazione di w1a nuova « riserva». Le « coralline~> (i grossi pescherecci specializzati per questo tipo di pesca, che ha una durata media di sei mesi e si svolge una volta all'a11no, impe~nando circa quattrocento pescatori per ogni viaggio) c~ntinuano a partire verso le coste tirreniche e verso le principali «basi» di operazione i11to,mo alla Sardegna (Bosa, Al56 Bibliotecaginobianco

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