GIORNALE A PIU' VOCI La donna della Nuova Frontiera Com'è noto, il tasso di natalità degli Stati Uniti è q_uasi pari a quello dell'India. Questa esplosione demografica, che è uno degli aspetti più vistosi della società del benessere, è stato interpretato da molti come un segno di ottimismo giovanile, di fiducia nell'avvenire, oppure, come di recente scriveva su queste pagine Giuseppe Galasso, come la volontà di assumersi maggiori responsabilità morali. A chi conosce da vicino l'America queste spiegazioni hanno sempre lasciato qualche dubbio. Ora ce ne offre un'altra, assai diversa, un libro intitolato The Femminine Mystique. L'autrice, Betty Friedan, che è stata allieva dell'Erikson, ha una solida preparazione nel campo della teoria e della ricerca psicologica. Ma sinora si era dedicata soprattutto ad un'intensa atti-= vità giornalistica sulle riviste femminili più note degli Stati Uniti, e segnatamente su « MacCall's », la rivista che lanciò il concetto di « togethemess »; e questo fatto rende senz'altro più interessante la sua tesi. La famiglia numerosa, sostiene la Friedan, è soprattutto il segno e il J_ risultato più palese dell'angoscia che aflligge oggi la donna americana. Questa donna, che al resto del mondo pare aver raggiunto il massimo livello possibile di indipendenza, di benessere e di autonomia, ha un problema di cui appena adesso comincia a prendere coscienza e a cui ancora non sa dare un nome, ma che assomiglia in modo sorprendente al prob 1 lema classico della donna. Quello della Nora di « Casa di bambola», per intenderci. E questo perché, già avviata ad un pieno inserimento nella società ~ cmne « persona di sesso femminile», ha subito e anzi ricercato negli ultimi quindici anni un'involuzione di ruolo. Dalla fine della guerra in poi - rileva la Friedan - la donna americana si è ritirata sempre più precipitosamente nella casa. Si sposa prestissimo (la media statistica è intorno ai vent'anni, ma sta scendendo; la maggior parte delle ragazze si fidanza ormai prima dei 17 anni). Ancor prima di sposarsi, anzi ancor prima di entrare nella pubertà, si orienta decisamente a svolgere· il suo « ruolo biologico» (il « New York Times », riferisce la Friedan, pubblicò nell'autunno del 1960 un avviso pubblicitario per vestitini adatti a bambine dai tre ai sei anni con la dicitura: « Ora anche lei può affascinare il suo uomo»; non sono poche le ditte che fabbricano reggiseni provvisti di imbottitura in gommapiuma per bambine di dieci anni). È talmente sicura di quello che deve fare della st1:a vita, che non si contano più i. casi di ragazze che respingono borse di studio in rnaterie « poco femminili», o rinunciano a ~età corso a materie che « appassionano troppo». Nei colleges la proporzione delle femmine rispetto ai maschi è passata dal 47% nel 1920 al 35% nel 1958 (inoltre più del 60% delle ·ragazze che ini49 Bibli~tecaginobianco
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