Nord e Sud - anno X - n. 45 - settembre 1963

.. Note della Redazione a parte questi rilievi, non si può nega,r_eche le proposte della Co,mmissione meritano il consenso che hanno incontrato su tutta la stampa nazionale. E così al Ministro degli Interni si deve riconoscere il merito di non aver voluto ricevere i tre deputati siciliani della DC che gli avevano ch.iesto più volte udienza. Anche questa è una indiscrezipne raccolta da Livio Zanetti per «L'Espresso». Ed è verosimile che parlamentari siciliani del partito di maggioranza si agitino, come già è avvenuto tante volte, per consigliar-e ar governo la massima cautela; per dimostrare che, a far volare per aria certi stracci, si farebbe il gioco dei comunisti; e magari per denunciare quella che essi ritengono l'avventatezza di coloro che, come Verzotto, segretario regionale della DC in Sicilia, si sarebbero spinti troppo avanti, affermando persino che, se non si libera subito la Sicilia dalla cosiddetta mafìa, tutta la penisola sarà invasa da killers. Questi ambigui consiglieri di prudenza non devono essere ascoltati e bene avrebbe fatto l'on. Rumor se è vero che non ha voluto ricevere tipi del genere. Deve essere ascoltato, invece, il nzonito di Verzotto; ed il fatto nuovo ci sembra proprio questo: che la DC, sul piano regionale (Verzotto) e sul piano nazionale (da Rumor a Do,nat Cattin), sembra questa volta decisa a battere « la via più coraggiosa »: anche se è una via che attraversa un campo minato e possono, quindi, « saltare per aria molte reputazioni », di uomini politici locali che si son.o fregiati non occasionalmente dello scudo crociato e qualche volta hanno anche ricevuto dalla DC incarichi di governo, in sede regionale se non addirittura nazionale. È un fatto positivo pure il riconoscimento generale - non confutato, ma implicitamente, e anche responsabilmente, accettato oramai dalla DC stessa - che il partito più esposto alle pressioni ed alle infiltrazioni della mafia è proprio il partito di maggioranza: « non tanto perché i democristiani hanno tJ,na particolare vocazione per questo genere di sottopolitica », ma perché, come scrivevamo in una recente nota della redazione (agosto) -e come ora osserva giustamente Zanetti, « sono gli stessi mafiosi a cercare legami col partito di maggioranza ». Resta da vedere, naturalmente, se a questa buona partenza della Commissione parlamentare d'inchiesta non seguirà un periodo di rallentamento, una volta che si sarà attutita l'eco delle esplosioni di Villabate e di contrada Ciacull'i e _ sempre che non vi siano nuove esplosioni. Zanetti avanza la preoccupazione che dopo settembre, riaperte le Camere, il dibattito sulle proposte della Commissione possa essere rimandato « per lasciare posto a questioni cons_iderate più importanti ». Potrebbe in altri termini ricominciare il gioco di svuotamenti e insabbiamenti che già fu condotto per evitare che si costituisse la Comniissione e che ora potrebbe mirare ar rinvio (e quindi all'insabbiamento, appunto) delle discussioni e decisioni relative alle prime proposte formulate dalla Commissione: È proprio questo il banco di prova della buona disposizione che è sertibrata animare la DC da luglio in poi relativamente all'impegno di affrontare il problema della mafia prima che i killers invadano tutta la penisola. Il 45 Bibliotecaginobianco

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