NOTE -DELLA REDAZIONE • Saragat ed il CNEN Fra i principali "coni d'ombra" clie ancora si proiettano sulle prospettive della oramai imminente ripresa politica vi è senza dubbio, come osserva « Il Mondo » del 27 agosto, quello costituito dalla « apparente difficoltà delle forze di democrazia laica e socialista a costituirsi in utz arco di volontà politica unitaria, che conti per quel che queste forze obiettivamente valgono e rappresentano, e che colmi i vuoti e le fratture attraverso i quali diventano facili le infiltrazioni pole1niche della destra ». Una prova eloquente della giustezza di questa valittazione e della gravità delle preoccupazioni che ne derivano si è avuta con la polemica di Ferragosto, aperta dall'on. Saragat per condannare la politica del CNEN come politica di sprechi e per chiedere in definitiva le dimissioni del prof. Felice Ippolito da segretario del CNEN. È per lo meno singolare il caso di un attacco da parte dell'on. Saragat a un tecnico che è forse l'unico fra i tecnici italiani che sia politicamente qualificato e da tempo, per le sue posizioni coincidenti con quelle d'-altri leaders della de1nocrazia laica e socialista; che figuri notorianiente vicino ai repubblicani, a loro volta vicini nello schieramento parlamentare e nell'azione politica ai socialdemocratici; e che risulti, non meno notoriamente, inviso alla destra economica e a quella politica. Si dirà che proprio in questo suo non tener conto dell'etichetta politica del prof. Ippolito, e nel guardare solo al problema della convenienza in termini di interessi generali della politica del CNEN, sta la coerenza democratica dell'on. Saragat. E niagari qualcun.o si spingerà ancora fino ad affermare che il prof. Ippolito 11,onsarebbe l'uomo giusto al posto giusto, perch.é non è un tecnico nucleare: come se, a presiedere le commissioni atomiche negli S.U. e in Francia, fossero stati chiamati dei tecnici nucleari, e non dei politici e dei managers di alto livello. Ora, per quanto riguarda quest'itltimo argomento, noi, che ben ricordiamo quanta fiducia riponesse in Ippolito il compianto Francesco Giordani (uno dei tre «saggi» dell'Euratom, clie fu alla origine della fon.dazione del- CNEN e suggerì il nome di Ippolito come possibile segretario), possiamo ben valutarne tutta la tendenziosità, anche indipendentemente da ogni appre?,zament<;>specifico per l'opera di Ippolito. Resta l'altro argomento, della convenienza in termini di interessi generali della politica del CNEN. Noi non siamo certo di quelli che contestano all'on. Saragat, in qu,anto « profano », il diritto e il dovere ~ di indagare a fondo sui problemi della nostra politica pe1· l'energia nucleare e sulle spese che essa conipor.ta; e consideria1no di pessimo gusto la vignetta pubblicata 42 Bibliotecaginobianco ,,
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