.Linee di un programma per lo sviluppo turistico del Mezzogiorno sulla costruzione di infrastrutture, di servizi, di attrezzature per io svago ecc., potrebbe esercitare una influenza ritardatrice sull'esodo rurale. L'esodo rurale è, infatti, non di rado provocato dall'attrazione dei modelli di co,mportamento propri delle città e, in particolare, dei modelli urbani di uso del tempo libero, che, viceversa, il turismo porterebbe con sé nelle zone di valorizzazione turistica. L'affermazione sembra forse giustificata per zone che godano• già di un reddito medio, abbastanza elevato. È peraltro piuttosto dubbio che l'imitazione dei « mo·delli urbani di uso del tempo libero» sia sufficiente a rallentare l'esodo di giovani manovali o braccianti disoccupati delle aree marginali, i quali, non avendo di regola il reddito necessario ad usufruire continuativamente di attrezzature dello standard necessario e sufficiente per accontentare i turisti (notevolmente propensi alla spesa, anche se di classe media, e quindi non facilmente accontentabili con bigliardini o juke-boxes), finirebbero con l'utilizzare il loro tempo libero (illimitato, trattandosi di disoccupati) assistendo per un paio di mesi dell'anno allo spettacolo non proprio divertente dei turisti che si divertono. D'altra parte, non si può escludere che il contatto, e magari lo scontro, fra le rispettive, diverse culture dei turisti e dei residenti agisca piuttosto nel senso di rompere situazioni « tradizionali», che non in quello di rallentare il ritmo di un dinamismo già in atto, di cui in definitiva l'esodo rurale è la più rilevante manifestazione. Può quindi forse ammettersi che l'offerta di un modello urbano dèl tempo libero in aggiunta alla creazione di posti di lavoro a livelli remunerativi sufficienti (magari nello stesso settor~ turistico, o in ...quelli messi in moto dal turis1no) possa essere utile a rallentare o prevenire l'esodo; ma l'aumento del reddito resta il fatto principale. Una politica di promozione turistica nel Mezzogiorno dovrebbe, quindi, proporsi un solo obiettivo immediato - l'aumento della spesa turistica, e quindi dei redditi dei residenti - da realizzarsi al minor costo possibile; un obiettivo essenzialmente economico, in nulla diverso da quello che ci si propone con gli interventi agricoli o industriali, senza per il n1omento sperare di poter conseguire anche allettanti, ma difficili, obiettivi sociali indiretti. 3. - QUALIFICAZIONI TEMPORALE DELLA SPESA TURISTICA: IL TURISMO . DI BASSA STAGIONE. - Il turismo, e quindi la spesa in cui si traduce, sono fatti spiccatamente stagionali. La cosa è di comune esperienza: è noto, ad esempio, come il periodo luglio-agosto assorba oltre la metà dell'intero movimento turistico annuale delle località balneari; ma 23 Bibli~tecaginobianco
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