Nord e Sud - anno X - n. 45 - settembre 1963

Lettere al Direttore facile estremizzazione dei dissensi all'interno dei partiti stessi. Problema questo schiettamente politico; come l'altro dell'inserimento di tutti i partiti nel sistema, condizione indispensabile del suo buon funzionamento. È vero, come dice De Caprariis, cfLe qui il discorso si allarga, magari all'infinito. Ma ~n punto mi pare deve essere chiaro: che i problemi istituzionali sono soprattutto problemi di pratica politica. Le istituzioni devono, lo ripeto, rappresentare una certa realtà più eh(:!cercare di determinarla. · Non è questa la lezione che possiamo trarre con profitto dalla esperienza costituzionale dell'Inghilterra? Monaco, 4-6-'63. • SISINIO ZITO Non sono abituato a vedere commentare così ampiamente le cose che scrivo; e devo perciò dichiarare pregiudizialmente che l'attenzione del dottor Zito mi lusinga molto. Devo aggiungere, però, che nessuna delle osservazioni che egli mi ha mosso mi sembra persuasiva. Potrei, infatti, contestarle ad una ad una nell'ordine in cui esse sono state avanzate; dire, ad esempio, come egli fa, che, « anche ammesso che lo- scioglimento sia un'arma nel conflitto maggioranza-minoranza, esso riguarda le future elezioni e la lotta per formare il nuovo governo e non i rapporti attuali tra governo e parlamento», mi sembra un'affermazione veramente singolare, per la semplice ragione che i « rapporti attuali » fino a quando gli uomini saranno uomini non potranno non essere influenzati, e notevolmente dalle prospettive future. Ancora, potrei discutere a lungo sugli esempi che egli mette avanti (Mac Donald non «sciolse» soltanto per chiarificare la situazione, ma anche nel t~ntativo di infliggere una pesante sconfitta ai suoi stessi compagni di partito e di spostare l'elettorato laburista dalla sua parte, il che non gli riuscì, col risultato che egli restò prigioniero di liberali e conservatori); sull'ordine che ha voluto dare alle sue osservazioni (mi pare evidente che avrebbe dovuto discutere prima ciò che era stato lo scioglimento in Ingpilterra fino agli anni '30 del nostro secolo, perché solo a questo modo si può intendere ciò che esso è in potenza o in atto oggi); e via discorrendo. Ma tutte queste considerazioni resterebbero marginali. I lettori di Nord e Sud, se lo vorranno, potranno agevolment~ rileggere l'articolo su « Riforma delle istituzioni e repubblica presidenziale » e la risposta alla prima lettera del dottor Zito, e controllare da se stessi in che modo quest'ultimo abbia male interpretato il mio pensiero ed in quale contesto le mie si11gole osservazioni assumessero il loro s~gnifì.cato. Per il resto confesso francamente che difendere le mie opinioni (le quali su alcuni punti non sono affatto delle_ opinioni originali) per pagine e pagine mi sembra un esercizio di vanità che va risparmiato ai lettori. Piuttosto vorrei aggiungere qualcosa sulla questione generale a cui il dottor Zito accenna nell'ultima parte della ua lettera, alla questione, cioè, del rapporto politica-istituzioni. E qui confesso che, se l'attenzione che il • I 127 ibliotecaginobianco

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