Maria Venturini meridionale descritta da Troisi è · espressione, o di una· civiltà del benessere condannata alla logica dei consumi, la libertà è costretta su posizioni difensive e cessa di essere un bene comU11e là dove si mortificano e si mettono in discussione i valori portati dalle minoranze, siano esse rappresentate C:Ia singole individualità o da gruppi organizzati. Non può essere sana una società in cui è necessario pagare di persona un prezzo così alto per la conquista della propria aute11ticità. Non sarebbe il caso di insistere sulla sostanziale positività nel personaggio di Troisi, argomento questo della positività, e non a torto, carico di sospetto, se non fosse per il sollievo che egli ci procura, distinguendosi nettamente da una produzio11e letteraria affollata di personaggi così perfettamente alienati, da ridurre il rapporto fra se stessi e la società ad una interdipendenza meccanica e distruttiva dove l'inerte contemplazione dei disastri, propri e altrui, sembra giustificazione sufficiente alla propria esistenza. Lo spretato di Vallea, al contrario, non disarma: fino all'ultimo, quando sembra disperare di un riscatto, e tutti i11torno a lui, ami~i e nemici, mostrano di aver scelto una strada distorta e deludente, egli continua, pure tra cedimenti e debolezze, a polemizzare, a criticare, a chiedersi il perché: è un uomo sconfitto che protesta ancora, e non ha perso la speranza. L'Odore dei C'attolici si colloca tra le più significative opere di uno scrittore che occupa un posto tutto particolare nella produzione letteraria contemporanea, per la sua poetica, un. po' amara, sottesa di dolente partecipazione; ma anche per la sua rigorosa coerenza liberale. MARIA VENTURINI t 118 \ s·bliotecaginobianco.
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