jv.f aria V enturini lotta di fazione, soffocare nel silenzio le voci individuali. Al momento in cui matura la persecuzione contro ~1artino sembra non. esistano più uomini liberi in Vallea. Una violenza manichea li ha divisi in due gruppi; ognuno dei due, dichiaratan1ente per il ~< suo bene» e per il bene della « comunità», vuole e pretende da lui cose diverse: chi il ritorno al sacerdozio, chi una opposizione di parte, scelte a lui estranee, lontane dallo stile di vita che egli ha condotto. Siamo di fronte ad una comunità in cui la vita della coscienza - individuale si svolge e si esprime per gran parte in superficie, che affida al gruppo sociale, interamente, la scelta dei propri valori. L'uomo che tenta in questo clima di trovare un proprio spazio autonomo, una autodirezione interiore alle proprie scelte, turba l_e coscienze, risveglia una rabbiosa nostalgia di libertà smarrita, scatena i meccanismi difensivi del gruppo sociale dominante, difese che raggiungono a volte, in nome della legittimità della causa, punte di estrema crudeltà. I valori di conservazione del gruppo sono in questi casi più forti e radicati delle scelte religiose o politiche che esso ha fatto, poiché non di rado queste scelte sono state formali, non guadagnate alla coscienza attraverso la fatica di una conquista_ interiore, e anche perché nel processo che caratterizza l'acquisizione di una ideologia religiosa o politica da parte di un gruppo sociale, è determinante la base culturale del gruppo. I valori preesistenti non scompaiono del tutto, avviene_ piuttosto una integrazione con soluzioni a volte contradditorie. Il protagonista della vicenda analizza e considera amaramente questa situazione: « Mi avevano insegnato che i cattolici ~ono sradicati dalla terra, non esistono frontiere per i fedeli, e che ogni angolo del mondo è casa di Dio. Una menzogna. Fossi stato uno spretato francese o inglese, tedesco o turco, non avrei patito tanto. Sono uno spretato italiano·, anzi, uno spretato italiano del sud. Negandomi di vivere la mia scelta, devastando sino ad impazzirla l'anima di mia moglie per impormi di rivestire l'abito e_serrare mio figlio in seminario, i paesani hanno espresso il meglio del loro cattolicesimo. E per secoli ancora si _tramanderanno il privilegio di aver distrutto l'esistenza di un ex prete». Siamo di fronte ad una storia italiana e cattolica, alla analisi di una società dove i rapporti interni sono stimolati da una sotterranea intolleranza, più che da una ricerca delle convergenze, dove la comunicazione è affidata a epidermica emotività, più che alla intelligenza: i conflitti della personalità individuale vengono continuamente rimossi e trasferiti in una apparente severità della pubblica morale, per cui il costume e i valori -culturaii del comportamento sono gravati del peso di una generale cattiva • coscienza. Di fronte a questo stato di cose, che nel suo c~so personale viene a toccarlo da vicino, Martino Ferri reagisce e tenta una mediazione che riscatta il suo particolare e investe più generalmente il problema dei rap116 B"bliotecaginobianco
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