Nord e Sud - anno X - n. 45 - settembre 1963

Recensioni rimenti, gli scienziati sociali si sono avvicinati ad una gen uina scienza del comportamento. Ora cominciamo ad apprendere come controllare la condotta. Ponete questo potere - vero, completo, irresistibile potere - nelle mani dei dirigenti industriali ameticani, e l'opera che gli scienziati sociali hanno compiuto e compiranno comporta delle implicazioni più vaste e più paurose di quanto a prima vista si po,ssa intravvedere ». Sussiste però una certa retorica anche nella alienazione. L'industria è quella che è, le città crescono in fretta, per parcheggiare le automobili mettiamo questa settimana più tempo di quanto ce ne occo rreva la scorsa, il m(?ndo va avanti in 1naniera disordinata. Tuttavia, il rimpiangere le diligenze serve a poco: l'industria esiste, è un fenomeno che può portare all'alienazione finché si vuole, ma è pur tuttavia una realtà. È dubbio che lo studioso di scienze sociali o in senso più lato l'intellettu ale possa chiudere gli occhi di fronte a questa realtà dichiarando che pref erisce ignorarla. Compito dell'intellettuale è opporsi, entro i limiti però in cui questa opposizione non significhi ritirarsi va11amente sull'Aventino. A questo punto la sua funzione sarebbe quanto me110 inutile. Il problema non è tanto di pretendere che l'esperto di scienze sociali si tenga lontano d all'industria, studiando la sociologia ed il co1nportamento umano « in vitro » sui libri. L'enfasi va invece posta sull'etica profession.ale. Co1npito dell'intellettuale e dello studioso è anche quello, forse più scomodo, di vivere nella società in cui egli opera, cercando di contribuire a correggerla nei suoi difetti e non asservendo ad alcuno le conoscenze di cui è dotato. Il valore del libro del Baritz, più che nelle conclusioni, che si possono o meno condividere, è nella sua problematica, nello spingere quel gruppo di sociologi, antropologi, psicologi, esperti di relazioni umane e via dicendo, ad analizzare con- auto-critica e con maggiore severità il loro lavoro di Ogni giorno, perché - posti di fronte ai tremendi pericoli insiti nel loro mestiere- svolgano questo con tutta dignità. Il che, in qualsiasi ca mpo professionale non è poco. ALDO CANONICI Il Kierkegaard di Adorno Negli anni che intercorrono fra il 1821 (anno in cui con la pubblicazione della Filosofia del Diritto il sistema di Hegel è giunto a compiutezza) e · la fine della prima metà dell'Ottocento la filosofia hegel iana predomina su tutti gli ambienti filoso,fici dell'Europa ·centrale: a tale influenza non •sfuggono neppure teologi luterani danesi, i ·quali cercano, soprattutto col Martensen, di conciliare la dottrina cristiana ~on la filosofia del giorno. Una certa resistenza all'hegelismo si organizzava in quegl i anni attorno al filosofo Sibben ed al poeta Moeller, riprendendo idealmente quei temi 105 Bibrotecaginobianco

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