Nord e Sud - anno X - n. 44 - agosto 1963

I delfini rampicanti luoghi comuni. Il rigurgito di antiche ubbie dimostrava quanto lontani sono oggi i giovani da discorsi così co1 nfusi. L'autore parlava in nome della sua generazione, rinchiuso in un cerchio di concetti astratti ed elusivi. In attesa di una parola nuova dalle « labbra di questa gioventù segreta, indecifrabile e fredda che ci cammina accanto », il prof. Carlo Bo affermava che non sarebbe certo venuta fuori dalle urne. Consapevole di essere legato a una fede, a una verità assoluta, che hanno consentito - a lui e alla sua generazione - di dire no « a chi cercava di stritolare ]a persona umana », concludeva con l'in1magine dell'uomo ancora vivo, ma chiuso in una stretta mortale: « ecco perché ci illudiamo di averne conservato il disegno della sua possibile salvezza ». Privi di altrettanta sicurezza, i giovani - se non la parola nuova - probabilmente qualche indicazione l'hanno data con il loro voto. La percentuale assoluta dei giovani votanti, in proporzione alla percentuale degli adulti, è stata di poco inferiore e, nel caso della Democrazia Cristiana, addirittura superiore. Non è questa la sede per stabilire cifre esatte tanto più che dai calcoli generali e dalle tabelle elaborate dai giornali dei giovani democristiani ( « Italia Cro11ache ») e dei giovani comunisti ( « Nuova Generazione » ), pur fra polemiche e disparità di vedute, la prevalenza del voto giovanile è andata chiaramente alla Democrazia Cristiana. E questo dato di fatto è stato riconosciuto e dibattuto in una delle riunioni post-elettorali del Co1nitato Centrale del Partito Comunista. È lecìto piuttosto considerare, sia pure con le generiche approssi1nazioni i11evitabili, il carattere del voto giovanile ,democristiano e comunista, tralasciando gli altri partiti, poiché il loro profilo intermedio fra due opposti così determinanti, esige strumenti molto più sottili e sfumature di giudizi pressoché imponederabili. Il tentativo di qualificare il voto dei nuovi elettori nel quadro più ampio e certamente più articolato del voto giovanile, può dunque venire dalla sommaria divisione fra voli per convinzioni e voti per ilmori. I primi, più meditati, sarebbero i voti ottenuti dalla Democrazia Cristiana; i secondi, più emotivi, dal Partito Comunista. La ripartizione ha origine da presupposti d'ordine culturale, poiché oggi il voto dei nuovi elettori alla Democrazia Cristiana sembra avere giustificazioni culturali abbastanza nette. Infatti i giovani policy-makers dei gruppi g_iovanili democristiani (e ·di conseguenza i giovani militanti che dipendono dai loro indirizzi) sono in fase di recupero culturale, magari fin troppo convulso. Vanno avanti a marce forzate, lungo un percorso pieno di incroci e di semafori rossi, attraversati con bella disinvoltura, incuranti degli scontri. Così dal dopoguerra - ma in questi ultimi anni la corsa è diventata frenetica - n1aturano in11esti fra S. Agostino e 91 Bibliotecaginobianco

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