Nord e Sud - anno X - n. 44 - agosto 1963

I delfì11i rampicanti 1nanale « Oggi» (uno dei rotocalchi che hanno assunto la f11nzione di portavoce governativi e, i11 modo particolare, den1ocristiani, per raggiungere, con l'autorità e la persuasione della 'grande stampa', la massa di lettori che certamente ignorano i giornali di partito). La ricerca arrivava a conclusio·ne quasi identiche a quelle del « Mulino », ricavando dalle risposte ottenute il volto moderato della gioventù italiana che per la prima volta andava alle urne. I partiti hanno puntato con largo sfoggio di mezzi sulla fascia elettorale giovanile, in maniera ancor più accentuata che negli anni passati. C'è una ragione specifica: quest'anno i partiti tendevano a dimostrare il rinnovamento dei quadri, a mettere in vetrina le mansioni responsabili affidate a giovani dirigenti. Si è avuta l'impressione, specialmente per i due maggiori, Democrazia Cristiana e Partito Comunista, che buona parte degli slogans elettorali (spesso intercambiabili), del linguaggio program1natico, delle bordate propagandistiche, fossero fondati sul ringiovanimento delle strutture e dei metodi mediante l'immissione di ormoni giovanili. L'idea dominante da SLlggerire all'elettore era la capacità del suo partito di adattarsi ai tempi, di trasformarsi con il progresso, di cercare continuamente nuove aperture, quasi che il peso delle esperienze fosse soltanto un cumulo di errori e di vecchiume da buttar via. Probabilmente, quel timido aumento della partecipazione politica dei giovani che si è verificato negli ultimi temp~ con manifestazioni varie e cl1e si è concretato poi nel voto, ha qualcuna delle sue radici più fertili in questi atteggiamenti. La fase preparatoria della campagna elettorale ha visto i settori giovanili impegnarsi a fondo accanto ai più grossi esponenti di partito. Tanto per restare nell'ambito dei due partiti che maggiormente hanno puntato le loro carte sull'elettorato giovanile, qualche esempio ci consentirà di ricostruire abbastanza bene il clima degli appelli squillanti e delle mozioni di affetti con cui i giovani politici partecipano alla campagna elettorale. Ecco l'oleografia di Achille Occhetto, affidata alla prima pagina dell'Unità (27 marzo 1963) con l'articolo intitolato: « Due milioni di nuovi elettori ». Occhetto ha messo dentro tutto, il luglio antifascista, le grandi lotte del lavoro, la scuola, la pace e la solidarietà con i popoli, i moti rivendicativi, la morte di Ardizzone, Cuba, la Spagna, le scuole serali e l'università, la fabbrica e la carriera scientifica, la milizia attiva e le bandiere del comunismo, « il seno stesso delle masse », i padroni e la riscossa operaia, per invitare a scegliere « l'ideologia nuova » e rifiutare « le ideologie invecchiate », giustamente indignato per gli ex gerarchi ·fascisti che nella campagna elettorale « ci fanno assistere all'orgia invereconda di parole come libertà e demo89 Bibliotecaginobianco

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