Nord e Sud - anno X - n. 44 - agosto 1963

Enzo Colino razione, contro la vecchia politica ». (A queste considerazioni ha risposto Piero Ardenti su Problemi del socialismo numero 3, talvolta dissentendo, ma in sosta11za riconoscendo giuste, e portandole avanti, le pre1nesse di Cesari11i. Soprattutto, Ardenti ha cercato un ponte fr~ le dt1e generazioni, ritenendo impossibile che siano così radicalmente diverse, e che alcuni degli cle1nenti positivi cl1e si riscontrano fra i ventenni non vi sarebbero 11rese11ti senza l'esperienza della generazione 11receden te). Nel distacco fra le due generazioni affiora dunque anche il problema di qualità dei quadri giovanili politici. La penuria di personale dotato e specializzato finisce per toccare anche il settore politico, e se i partiti vorran110 trovarsi co11 personale efficiente dovranno al più presto correre ai ripari... non bastando le scuole di partito e l'imbonimento ideologico. In questi ultimi anni quasi tutti i partiti hanno visto scolorire rapidamente i loro apparati (fatte le debite distanze fra partiti grandi e piccoli), costruiti con tanta fatica, proprio per difetto di qualità e per usura di preparazione culturale. La flessione degli iscritti, specie fra i giovani, è un segno tipico di questa condizione, aggravata dal disinteresse per i modesti incarichi periferici. Anni addietro, invece, soluzio11i del genere erano piuttosto a1nbite, potevano offrire privilegi economici seppure ridotti, risolvere qt1estioni di prestigio... Oggi invece queste possibilità non attirano più nella stessa misura, gli « a11imali politici » vanno scomparendo poiché sono aumentate le possibilità di lavoro ben retribuito e i giovani magari preferiscono le « meritocrazie » delle grosse industrie private. 3. - Le previsioni sul voto giovanile ha11no coinciso più o meno con i risultati. Qualche settimana prima delle elezioni « Il Mulino » (fascicolo 126, aprile 1963) pubblicava alcune ipotesi sul con1portamento elettorale degli italiani nella imminente consultazione. Fra le altre deduzioni dichiaratamente prive di pretese scientifiche, la rivista bolognese scriveva: « No·n a caso il voto giovanile sembra orientato in Italia soprattutto verso i democristiani e in secondo luogo verso i comu11isti e missini, cioè verso quei partiti che, per un co111plesso di ragioni, possono costituire per i giovani dei punti di riferimento più solidi e inarcati che non partiti come il liberale, il monarchico, il repubblicano, il socialdemocratico e, in certa misura, lo stesso partito socialista ». Un punto di vista ancora più attendibile, perché provato dal sondaggio fra i due milioni di nuovi elettori, offriva la co,nclusione cui è per~enuta l'inchiesta eseguita dal CISER per conto dell'ufficio propaganda della Democrazia Cristiana e in parte divulgata dal setti88 Bibliotecaginobianco

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