Nord e Sud - anno X - n. 44 - agosto 1963

Enzo Colino che hanno scosso l'opinione pubblica: « Più spregjudicati e concreti i giovani hanno mostrato la loro disistima per i metodi tradizionali scendendo sul piano, dell'azione diretta... I giovani non si riconoscono nell'attuale sistema dei partiti, pur non intendendo rinunciare alla democrazia... Sentono il bisogno di nuove categorie in sostituzio·ne delle sistemazioni co,ncettuali che gli intellettuali borghesi hanno elaborato e diffuse attraverso una scuola classista e delle visioni tradizionali che un'economia arretrata aveva contribuito a mantenere in vaste zone dell'opinione pubblica » (Marcello Vigli: L'impegno dei giovani e i partiti, « Tempi Moderni», numero 8). Rimane comunque la diffidenza reciproca. Scrive ancora Vigli: « Agli occhi disincantati dei giovani, dirigenti periferici e onorevoli deputati appaiono sempre più condizionati da preoccupazioni di carriera mascherate con motivi ideali... Le direzioni dei partiti hanno sempre considerato i movimenti giovanili come strumenti di propaganda e fonti di nuove leve. proiettandovi le divisioni e le polemiche interne, coadiuvate in ciò dai giovani arrivisti che nel gioco delle correnti potevano meglio nascondere la loro mediocrità. I vecchi si sono serviti dei giovani non per trarne motivo di costante adeguamente alla sempre nuova realtà, di cui i giovani sono i primi a portare i segni, ma come oggetto di addottrinamento e strumento di potere all'interno del partito ». Una prova pt1bblica di rapporti così poco utili tra le gerarchie centrali dei partiti e i dirigenti dei movimenti giovanili si è avuta lo scorso anno. Il ] 4 marzo 1962 la televisione trasmetteva la consueta Tribuna politica con un titolo specifico: « Programma e mezzi di una politica per la gioventù ». Al dibattito partecipavano i quattro partiti di turno, e cioè DC, PCI, MSI, e PRI, i quali avevano invitato i dirigenti dei rispettivi organismi gio·vanili : Luciano Benadusi, Rino Serri, Franco Petronio e Lucio Cecchini. In qualità di esperto partecipava al dibattito il prof. Gianfranco Merli, Commissario Nazionale della Gioventù Italiana ed ex capo dell'ufficio stampa del Presidente della Repubblica. Il moderatore Giorgio Vecchietti definiva la discussione « un confronto nuovo e notevole non solo per il tema affrontato ma anche per la qualità dei partecipanti ». Certo, sotto alcuni aspetti, l'avvenimento era davvero « nuovo e notevole »: per la prima volta dal do,poguerra i leaders politici dei giov~ni si presentavano ufficialmente al paese attraverso un mezzo di grande diffusione. Gli interventi, però, furono deludenti, i giovani leaders dimostrarono a tal punto l'aggancio esclusivo alla politica di partito che il giorno seguente Enzo Forcella intitolava il suo editoriale (« Il Gio,rno », 15 marzo 1962) « I giova11i e il conformismo». Dopo appropriati commenti di carattere generale, Forcella scriveva: »... si 82 Bibliotecaginobianco

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