Nord e Sud - anno X - n. 44 - agosto 1963

I delfini ranzpicanti il favore dei giovani verso associazioni extra-partitiche (Nuova Resistenza è un ~sempio abbastanza recente) i cui compiti di attività a livello politico possono svolgersi con maggiore agilità, sganciati da controlli superiori e da burocrazie di partito. È augurabile che le attività di questi gruppi riescano a convogliare verso interessi politici vitali le nuove generazioni, poiché in Italia la partecipazione politica dei giovani è piuttosto scarsa. Nel 1958 un sondaggio d'opinione condotto dal CISER (Centro Italiano Studi e Ricerche) per conto del movimento giovanile democristiano, accertò che soltanto il 6,8 per cento del campione esaminato s'interessava in maniera soddisfacente alla politica, mentre il 72,7 per cento dichiarò il contrario. Alcuni di questi dati furono poi ripresi da Joseph La Palombara e J. B. Waters in uno studio pubblicato sul Midwest Journal of Political Science (vol. 5, febbraio 1961) ed ora inserito nel volume Elezioni e comportamento politico in Italia ( edito da Comunità a cura di Alberto Spreafico e Joseph La Palombara). I due studiosi americani conclusero la loro inchiesta rilevando che « atteggiamenti contraddittori ed estrema confusione ideologica sembrano essere una delle più sconcertanti caratteristiche dell'attuale gioventù italiana ». Il fenomeno ha suscitato non poche peroccupazioni, ma le proposte per correggerle non hanno finora trovato pratica attuazione: « Se mancano i mezzi bisogna trovare i mezzi. Se manca la convinzione ideologica, bisogna formarsi la convinzione ideologica attraverso la discussione e lo studio dei termini concreti in cui il problema si pone. Se esiste un pregiudizio contro la permeabilità delle concezioni democratiche nei giovani, bisogna vincere questo pregiudizio, che è stolto e astratto. Bisogna soprattutto comprendere che sono cambiati i tempi. .. senza contare che la premessa di uno sviluppo pacifico della nostra civiltà è legata appunto alle concezioni che ispireranno i futuri dirigenti di ogni paese, cioè i giovani » (Antonio Ghirelli, Una politica per i giovani, « Critica d'oggi», numero 12-13). E non si può non tener conto, nelle prospettive che riguardano il nostro paese, di quanto ha scritto il sociologo americano Mark Abrams sull'incremento demografico dell'Europa Occidentale: « Forse mai come oggi le nuove generazioni, con il loro infoltimento e con la nuova assimilazione dei tradizionali problemi economici, culturali, sociali in senso lato, si avviano a pesare in modo determinante su di una scacchiera che le generazioni anziane vanno perdendo di mano. Il problema della successione non si è mai avvertito in termini di così netto scarto e contrasto ». L'attuale atteggiamento dei giovani verso i partiti, dopo il citato sondaggio del 1958, non è poi gran che mutato, anche se nel frattempo si sono registrate riprese della partecipazione giovanile a fatti politici 81 Bibliotecaginobianco

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