Nord e Sud - anno X - n. 44 - agosto 1963

• Enzo Colino traumatizzano impiegati e operai. Scriveva un quot~diano, a proposito dell'iniziativa torinese: « Cosicché l'industria chiede qualifiche determinate e le scuole ne forniscono di completamente diverse o superate. I gruppi monopolistici più forti rimediano alla deficienza organizzando all'interno corsi aziendali per preparare i propri tecnici o adattarli.· .. Ma è evidente che tale addestramento è basato sulla super-specializzazione con determinate macchine: mancano quindi le basi generali necessarie all'approfondimento di tecniche specifiche. Di conseguenza sono nozioni unilaterali, valide soltanto per un determinato- tipo- di lavoro da svolgersi alla Fiat, alla Riv e alla Olivetti ». Dal capovolgimento di valori e di strutture - irreversibile, d'accordo, ma da adattare ai soggetti che lo vivono e lo subiscono - risulta chiaro che i punti di vista sul mondo giovanile si sono frantumati: ci si trova a fare i conti con realtà diverse, spesso contraddittorie, non misurabili con i normali criteri di valutazione. Tanto per rimanere sul piano politico, è questa la prima impressione che si ricava dall'enorme materiale di relazione, dibattiti, tesi, ordini del giorno e interventi elaborati in congressi, convegni e sulla stampa periodica dove si concreta - informando e interpretando - l'opinione dei giovani policy-makers militanti nei partiti. Era inevitabile che anche la funzione delle federazioni giovanili fosse rimessa in discussione, come le strutture dei partiti invecchiate nei confronti delle novità maturate nel paese. Si assiste così a un curioso fenomeno. Appena le vicende interne degli organismi giovanili si regolarizzano e il loro sviluppo - al di fuori e nei rapporti con il partito :- assu1ne un profilo meno concitato che negli anni dell'immediato dopoguerra (costellati invece di scissioni, scioglimenti autoritari, opposizioni violente), aumenta man mano il grado di conformismo delle loro reazioni politiche. I discorsi sull'autonomia non presentano più i sintomi allar1nanti - e tuttavia salutari - della tensione morale e del rigo·re ideologico, servono da schermo al vuoto di indipendenza, o tutt'al più si travestono da slogans congressuali adattando ciecamente formule valide in altri contesti sociali. La disciplina è quindi spontanea, l'azione procede secondo direttive conculcate: se una federazione come quella socialista è in contrasto con la maggioranza del partito, ecco che il conformismo è ristabilito su adesioni di correnti interne o, peggio, su posizioni mutuate dall'esterno, da altri partiti. Da una parte quindi c'è il ricordo di un passato vivace pieno di furori e invettive, ma spesso velleitario e astratte ... dall'altra il presente appiattito, devitalizzato, mosso ogni tanto da qualche sussulto indipendente fin troppo scontato: i settori giavanili dei partiti sembrano aver perduto ogni fisionomia originale. La mancanza di sbocchi indirizza poi 80 Bibliotecaginobianco

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