Nord e Sud - anno X - n. 44 - agosto 1963

I Argonienti applicare nella Regione, specialmente rivolgendosi all'iniziativa privata, per mantenere l'occupazione ad un livello soddisfacente e per consentire lo sviluppo « armonioso » di tutta la Comunità, la riduzione, cioè, del ritardo di regioni meno favorite, come appunto la Sicilia. .... La Commissione esecutiva della CEE, con decisione del 27 luglio 1961, adottata sulla scorta del Protocollo n. 111, e previo impegno del Governo italiano di approntare il programma di risanamento economico del settore, autorìzzò l'Italia a mantenere l'isolamento del mercato nazionale dello zolfo per un anno·. Tale termine è stato poi prorogato al 7 dicembre 1963. Fin qui i precedenti. Vediamo ora di accennare al programma generale di risanamento di tutta l'industria dello zolfo trasmesso dal Governo italiano alla Commissione esecutiva della CEE il 23 ottobre 1962. Esso prevede due diverse vie di soluzioni: una, di vasta portata, va sotto l'indicazione di « progetto di massima »; l'altra, di assai minore incidenza finanziaria, porta la denomi11azione di « progetto di minima ». * * * Il « piano di massima », che rispecchia le proposte dell'Assessorato dell'Industria e Commercio della Regione Siciliana, precede il riordinamento delle miniere, la « verticalizzazione » dello zolfo con la creazione di industrie collaterali e la riqualificazione dei lavoratori che saranno licenziati dalle zolfare per essere assunti 11elle nuove i11dustrie . Nel dettaglio, il piano prevede il ridimensionamento dell'industria estrattiva attraverso la graduale chiusura delle n1iniere che producono a costi troppo elevati, l'incremento della meccanizzazione delle miniere più produttive (sia nei metodi di estrazione, sia negli apparati di verticalizzazione, sia nei trasporti interni ed esterni), la costruzione di una officina centrale per la n1anutenzione e le riparazioni delle attrezzature, la costruzione di un servizio centralizzato per il trasporto del minerale a mezzo di autotreni dalle miniere agli impianti di trasformazione; e infine la standardizzazione degli indirizzi produttivi, nel senso di un graduale abbandono della produzione di zolfo fuso, in vista della più economica destinazione diretta del minerale ( toutv·enant) alla trasformazione, in stabili1nenti chimici opportunamente ubicati in vicinanza dei bacini minerari. Relativamente a quest'ultimo punto, il « piano di massima » prevede di promuovere - accanto ai complessi già operanti in Sicilia per la produzione di fertilizzanti chimici e acido solforico - la costr11zione 71 Bibli·otecaginobianco

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