« Sicano » di 28 miliardi 230 milioni, per 22,5 miliardi destinati al fondo di rotazione per il finanziamento dei piani di riorganizzazione delle miniere, si rivelò ben presto anche essa inadeguata. Il piano generale che la legge si prefisse di attuare divideva le miniere in due categorie, delle quali la prima comprendente le n1iniere riorganizzabili (38 unità) e la seconda quelle da smobilitare. Come elemento di discriminazione tra le due categorie venne assunto il costo del minerale a bocca pozzo. Furono cioè considerate risanabili le sole 1niniere che, a fine riorganizzazione, avrebbero potuto conseguire un costo non superiore a lire 160 per unità percentuale di zolfo contenuto nel minerale. Tale limite di costo apparve, però, non allineato alla effettiva situazione del mercato internazionale e dovette essere ulteriormente ridotto, onde nuove difficoltà tecniche e amministrative per la attuazione di piani d'impresa. Ma, intanto, si delineava concretamente il grande fatto nuovo del Mercato Comune Europeo, sicché l'esigenza di andare oltre lo schema di riorga11izzazione del settore zolfifero previsto dalla legge regionale del 1959 divenne di colpo urgente e imprescindibile. *** Nel marzo del 1960 gli Stati Membri della CEE, con il Protocollo n. 111, accettarono, in applicazione dell'art. 226 del Trattato e grazie all'interessamento del Ministro Colo111bo, l'isolamento per 6-8 anni del mercato italiano dello zolfo - prodotto già incluso nella lista « G » - nei confronti sia dei Paesi della Comunità che dei Paesi terzi, ed espressero favorevole avviso per l'intervento della Banca Europea e del Fo11do sociale: la prima ai fini del finanziamento delle operazioni di rian1modernamento delle 1niniere zolfifere, della creazione di industrie trasformatrici e dei lavori di infrastruttura; e il secondo per contribuire alla soluzione del problema della riqualificazio11e professionale dei minatori licenziati. Con lo stesso Protocollo, gli Stati Membri della CEE previdero la creazione di un Comitato di collegamento e di azione per l'industria dello zolfo· in Italia e successiva1nente ne decisero la istituzione affida11dogli l'incarico: 1) di studiare, nell'ambito di un organico programma - all'uopo richiesto al Governo italiano - le possibilità concrete dell'jndustria dello zolfo nella Regione siciliana al fine di risanarne la crisi; 2) di studiare, nell'ambito del suddetto programma, l'attuale situazione dell'occupazione e lo sviluppo probabile del mercato del lavoro nell'Isola durante i prossimi anni; 3) di proporre, tenendo conto delle conclusioni degli studi di cui al precedente punto, gli orientamenti per le azioni da intraprendere e i mezzi co·ncreti da 70 Bibliotecaginobianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==