.. Editoriale La destra sta vin.cendo in Italia una grande battaglia, quella battaglia per la liquidazione del centro-sinistra che essa ha condotto avvalendosi di tutti i mezzi di cui poteva disporre, ma soprattutto avvalendosi della stampa, di giornalisti che conoscono il mestiere e che instancabilmente si sono dati da fare per seminare la discordia tra i fautori del centro-sinistra. Diamo atto a qitesti nostri colleghi della consumata abilità di cui hanno dato prova. Ma aggiungiamo subito che, se davvero dovesse risultare alla fin,e, dalla battaglia che essi hanno condotto P, che stanno vincendo, una crisi di regime, essi ne sarebbero tra i principali responsabili: per avere ostinatamente e servilmente spalleggiato le forze che per la logica dei loro interessi sono ovviamente portate a negare, eventualmente ancl1e contro l'evidenza, che il centro-sinistra possa rappresentare una soluzione democratica al problema della continuità e della stabilità di governo. E così, se i voti comunisti dovessero aumentare ancora, malgrado la crisi internazionale del comunismo, non ci vengano poi a dire che la colpa è del centro-sinistra, di Fanfani, del presidente degli USA o del papa: la colpa sarebbe in tal caso proprio di chi si è dato tanto da fare per liquidare il centro-sinistra. D'altra parte, dobbiamo pure aggiungere che uomini del centrosinistra hanno fatto di tutto per consentire alla destra di vincere almeno questo round postelettorale della sua battaglia contro il centro-sinistra. Ma non vogliamo fare il processo a nessuno, né a Saragat, ad esempio, per le sue sortite all'indo1nani del 28 aprile, né a Lombardi per la sua condotta nella « notte di S. Gregorio ». Saremmo portati, anzi, a voler trovare giustificazioni così per l'atteggiamento dell'uno, come per l'atteggiamento dell'altro, rischiando di essere annoverati fra coloro che vogliono dare un colpo al cerchio e un colpo alla botte. La verità è che anche in questa occasione, come in tante altre del recente passato, e di un passato meno recente, la nostra preoccupazione dominante è, come deve essere, quella di non inasprire., e se possibile di sanare, i contrasti che la destra è pronta, con le sue abili campagne di stampa, a suscitare o ad aggravare fra le correnti, i gruppi, gli itomini della sinistra democratica. Così a noi sembra che abbia ragione Nenni e torto Lombardi nella valutazione dell'accordo della Camilluccia (almeno nel senso che, come ha detto Reale, i lombardiani hanno aperto l'ombrello quando era 3 Bibliotecaginobianco
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