Nord e Sud - anno X - n. 44 - agosto 1963

1Vote della Redazione Resta il fatto, comunque, che l'on. Chiaramonte ha sentito il bisogno di dedicarci, piuttosto stizzito, non n1.eno di dieci delle « elevate» pagine di « Cronache Meridionali». Vuol dire perlomeno che, con la prudenza e la modestia che fann,o al caso, abbiamo dovuto dedicargli anche noi qualche pagina di « Nord e Sud». Anche perché, sfruttando con tanto più comprensibile trasporto alcune delle indicazioni che dal successo comunista obiettivaniente derivano e tralasciando, opportuna1nente per lui, tutte le altre, l'on. Chiaromonte dà grande rilievo alla sua conclusione: le elezioni suonano, anche nel Mezzogiorno, approvazione incondizionata della linea politica del PCI e, guarda caso, di una linea che il PCI si è dato, dice sempre l'on. Chiaromonte, « non senza fatiche e anche, a volte, incertezze». L'on. Chiaro111onte dimentica, perciò, tutto quello che egli stesso scrisse fin quasi alle elezioni sul patente disimpegno meridionalistico del PCI; e sulla sordità di gran parte di quest'ultimo nei confronti di quella che ora l'on. Cliiaromonte definisce come la « giusta drammatizzazione delle prospettive di soluzione attuale della questione meridionale ». La realtà è che il successo elettorale 110n può valere a far sì che il PCI risolva, ipso facto, le insupera~ili contraddizioni della sua politica nazionale e meridionale. Il fatto che, dopo un successo del genere di quello riportato dal PCI il 28 aprile, l'on. Chiaromonte non sappia fare altro che riproporre una linea « unitaria » di governo, che vada dalla DC al PCI, dice, da un certo punto di vista, veramente tutto. I comunisti - vale la pena di ripetere ciò che l'on. Mancini acutamente e argutamente osserva sull'« Avanti» del 12 luglio scorso, polel'nizzando con l'on. Napolitano - « ripropongono ... quella, e solo qitella, formula che comprende il loro partito per respingere e dichiarare inutili, dannose e, nel nostro caso, antimeridionaliste quelle che la linea comunista non accettano ... Ma sulla politica, cioè su una linea politica capace di dare (per intenderci bene) una prospetti~a effettiva, concreta, attuale, di sviluppo avanzato e democratico alle regioni nieridionali, i comunisti finora no11 ci hanno detto niente di politicaniente possibile e realizzabile, né prima, né durante, né dopo le elezioni». Dieci anni dopo Stalin : i successori del mito Sono trascorsi dieci anni dalla rnorte di Stalir,, e nella ricorrenza di questo decennale, mentre la Pravda taceva niaestosarnente, i 111igliorigiornali occidentali non hanno niancato di trarre spunto dall'occasione per vaiutare i dieci anni trascorsi ed il loro significato nella storia della Russia e del comunismo. Abbia1no potuto leggere, così, niolti articoli, alcuni dei quali veramente eccellenti per equilibrio e penetrazione (ad esen1pio quello di Crankshaw nell'« Observer »): eppure non ci si vorrà sospettare di tenerezze 43 Bibli·otecaginobianco

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