Note della Redazione le circostanze nuove e irnportanti delle elezioni del 28 aprile. Ma abbiamo ritenuto e riteniamo che il grosso del feno1neno è stato determinato da una prosecuzione del vecchio trend che ha caratterizzato, dalla fine della guerra ad oggi, l'a11dan1ento elettorale del PCI nel Mezzogiorno: promozione, cioè, attraverso una presa di coscienza nascente dalla protestf:I organizzata, del vecchio sottoproletariato tradizioriale, urbano e rurale, a proletariato politico. Solo ammettendo la continuità di questo trend, si può presurnere di darsi conto, non ai fini di una speculazione politica, n1,a di una effettiva e 1nigliore conoscenza del fenomeno, di ciò che il successo con1,unista del 28 aprile significa e dei problemi che esso pone. E, d'altro canto, pensare che il successo con'lunista, territorialmente riscontrato in tutto il paese, abbia una spiegazione unica, valida egual,nente per tutto il paese, può essere una tesi che ai co,nunisti farebbe assai co,nodo di accreditare; ma la distribuzione territoriale dei voti guadagnati dal PCI è tale da non permettere dubb( data la assai varia intensità del feno111eno, sul fatto che i .. fattori e i motivi del successo co111u11istasono stati assai vari da luOf!.Oa luogo, da regione a regione. Né ciò può sorprendere lo studioso o il serriplice osservatore di cose politiche: quante volte e in quanti paesi (ove, beninteso, non vif!,a un ref!,Ùne di democrazia da parata) non accade che una grande forza di opposizione (quale in Italia è il PCI) conglobi e incanali nella sua scia le più varie e contraddittorie n1a11ifestazioni di protesta, di secessione, di malcontento e via dicendo? Se, poi, si aggiunge a quanto ahbian1-o detto, che - aln1eno a nostro avviso - proprio i progressi degli ultinii anni nell'economia e nella società meridionale hanno, da una parte, acuito vecchi problemi e, dall'altra, dato vita a nuovi proble111i e che proprio la n1aturazione politica degli ultimi anni ha reso anche l'opinione pubblica 1neridionale più esigente e più sensibile ai riflessi e ai turbamenti del clin1,a politico, e in particolare di quello del centro-sinistra (si pensi alla vicenda del « disin1pegno »), non si dovrebbero avere molti dubbi che la cornbinazione di vecchi e nuovi fattori e motivi del recente successo elettorale comunista da noi addotta in chiave di spiegazione socio-geografica e di proble1na politico (abbiamo, del resto, insistito assai più sul problema che sulla spiegazione) avrebbe qualche ragione di pretendere a essere discussa più seriamente di quanto non consentano la sufficienza e la boria, acuite dal successo in1preveduto, di cui fa sfoggio l'on. Chiaro1nonte su « c·ronache Meridionali». Ma tant'è. Come un forte atleta che ha più volte regolato i conti con un avversario chiaramente inferiore, l' on. Chiaran1,onte affer1na di non sentire più il bisogno di « misurarsi » con noi. Oltre tutto, egli ci trov'a stanchi. Pare,. poi, sempre secondo quanto scrive l'on. Chiaramo11te, che il dibattito meridionalistico si svolga, da qualche te1npo, « in altre sedi, di ben più elevato interesse politico e culturale» che «Nord e Sud». E le pagine dell'on.le Chiaran1,onte danno chiaramente a capire che le altre sedi sono naturalmente « Cronache meridionali» e « Rinascita », del cui « elevato interesse politico e culturale »-, non vogliamo essere noi a giudicare, almeno in questa sede. 42 Bibliotecaginobianco
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