Note della Redazione i poteri della com1nissione p.arlamentare e in pari tempo di suscitare dubbi sulla efficacia dei risultati cui tale commissione sarebbe potuta pervenire. Da ultimo, alla vigilia del 28 aprile, con argomenti molto discutibili, si è sciolta la commissione parla1nentare d'inchiesta che era stata nominata e insediata da pochi giorni, rimandando alla futura legislatura il compito di ricominciare da capo, se ricominciare era proprio n,ecessario. Di tutti questi atteggiamenti della stampa e delle correnti politiche di destra, sulla mafia in generale e sull'inchiesta parlamentare in particolare, si può trovare nella collezione di « Nord e Sud» un'ampia documentazione, perché - da quando pubblicammo, nel novembre del 1955, quella « antologia della mafia» di Crescenzo Guarino che era frutto di un'esemplare inchiesta condotta da un giornalista altrettanto appassionato nella denuncia quanto scrupoloso nell'infor111azione - abbianio senipre seguito e com,nentato con editoriali e note della redazione tutte quelle vicende che, ripetutan1ente, durante questi anni, hanno consentito di misurare il progressivo aggravamento del fenomeno della niafia. Sono atteggiamenti che devono essere ricordati oggi perché la responsabilità politica di coloro che quegli atteggianienti hanno assunto in un passato molto recente non deve essere coperta dalle cortine fitmogene delle frasi d'occasione, che anche da essi sono state pronunziate in questi giorni: condizione di una efficace lotta alla mafia è senza dubbio l'isolaniento della destra siciliana, sul piano regionale e sul piano nazion,ale; di quella destra che ha armato Giuliano a Portella delle Ginestre e ha armato la mafia perché reprimesse ogni tentativo di organizzazione sindacale dei contadini. Magari essa non si aspettava di dover assistere in pochi anni a un rapido processo di industrializzazione ed urbanizzazione della mafia, onde dai delitti a lupara si è passati alle « Giuliette » cariche di esplosivo, onde dalla repressione delle attività sindacali si è passati alle lotte per l'accaparra1nento dei mercati e delle aree fabbricabili. Ma questo certo non attenua le sue responsabilità politiche, anzi forse le ag{!,rava; e dopotutto a Portella delle Ginestre era stato già commesso un delitto di strage contro gli inermi, dal quale si poteva dedurre che per tagliare le unghie alla mafia si dovevano tagliare le unghie alla destra a_e,rariasiciliana e ai suoi rappresentanti politici, direttamente o indirettamente responsabili. Non è fra le minori colpe del centrismo quella di aver voluto senipre eludere i problemi politici che la fioritura delle attività mafiose in Sicilia andava ponendo. Gli atteggiamenti di cui si diceva - per cui la destra reazionaria, conservatrice e moderata ha sempre cercato di « n1inimizzare » gli aspetti politici della questione siciliana - devono poi essere ricordati anche perché è . molto probabile che essi riaffioreranno, sia pure riavvolti da nuove e aggiornate formulazioni, non appena l'eco delle esplosioni palermitane dei giorni scorsi si sarà attenuata. E fin da oggi, mentre la destra più cupamente reazionaria va gridando che « la mafia è figlia della de1nocrazia », si nota che la destra moderata tende a mettere l'accento, prevalentemente, se non ancora esclusivamente, sul proble1na dei mezzi eccezionali, di polizia, 39 Bibliotecaginobianco
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