Luigi 1\1.azzillo fondite ricerche ad hoc. Un inizio di dimostrazione è, comunque, possibile darlo sulla base di alcuni studi resi noti di recente. L'argomentazione che si vuole far valere può essere co1 sì sintetizzata: le vicende dello sviluppo, industriale, diverse per le diverse circoscrizioni geografiche, fanno ritenere che ci sia stata effettivamente una modificazione della struttura dell'offerta nel senso dell'avvicinamento ai limiti delle dimensioni ottime; in particolare, fa ritenere plausibile questa tesi quel processo di generazione, da parte delle imprese del triangolo padano, di nuovi impianti, i quali vengono localizzati al di fuori dell'area tradizionale ( « processo di espansione territoriale dell'industria » ). Per documentare questa affermazione, si può anzitutto osservare col Chenery che « la regione che ha raggiunto l'obiettivo di eliminare il divario tra il proprio saggio di sviluppo e quello del triango,lo industriale del Nord, è piuttosto il Centro che non il Sud. Tra i principali fattori che hanno favorito questo processo vanno ricordati la scoperta del metano nella valle Padana, alcuni interessanti sviluppi industriali strettamente connessi a tale scoperta, nonché l'inizio di una certa attenuazione della concentrazione territoriale delle industrie meccaniche e chimiche, peraltro ancora fortemente accentrate nella zona del triangolo industriale » 14 • Il Centro ha aumentato la sua quota di partecipazione alla formazione dell'offerta globale, sia nel settore primario che nelle industrie manifatturiere: « Nel campo delle produzioni primarie i progressi del Centro sono avvenuti a spese del Mezzogiorno, mentre nei settori dei prodotti dell'industria manifatturiera è stato soprattutto il Nord a perdere terreno. Quest'ultimo fatto è comunque da ricondursi ad una 1nigliore distribuzione territoriale delle industrie produttrici di beni strumentali per i quali la quota prodotta al Nord è scesa dal 62 al 59,5% beneficiando le altre due regioni in proporzione alle aliquote iniziali » 15 • Altri elementi di conferma del « processo di aspansione territoriale dell'industria » si trovano nel Rapporto Saraceno alla C.N.P.E. 16 • Qui si legge, infatti, che l'aumento più rilevante di occupazione nei settori non agricoli nel periodo 1950-62 si è avuto nelle regioni centro-orientali: quivi, infatti, il saggio medio annuo di incremento dell'occupazione non agricola è stato del 3,2 per cento co·ntro il 2,8 per cento dell'Italia nord14 HoLLIS B. CHENERY, Politiche di sviluppo per l'Italia meridionale, Giuffré, Roma 1962, pp. 34-35. 1s Ibidem, p. 34. 16 pp. 6-7. 34 Bibliotecaginobianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==