Nord e Sud - anno X - n. 44 - agosto 1963

Luigi Mazzillo Chiusa la parentesi, riprendiamo il discorso principale. Accertato che esiste una dimensione « ottima » dell'addensamento, e che anche dal punto di vista economico non conviene oltrepassarla, occorre chiedersi se il sistema - come spera qualcuno - non abbia in sé delle forze che possana portare ad una spontanea redistribuzione territoriale delle attività e della forza di lavoro. La risposta deve essere, purtroppo, negativa. « Il processo di agglomeramento è cumulativo, in quanto si crea una sorta di moltiplicatore per l'arrivo dei nuovi immigrati che si trasformano in consumatori e richiamano a loro volta altri immigrati (fornitori, funzionari, ecc.), mentre aumenta sempre più la povertà delle zone sottosviluppate» 8 • Sia la tecnica (fattori comulativi) che il capitalismo (affluenza di persone disoccupate e di capitali ugualmente « disoccupati ») stimolano sempre più, quindi, la congestione urbana. Risulta, così, obiettivamente chiarita la necessità di una politica di articolazione territoriale dello sviluppo . economico. Resta da sgombrare il campo da un'altra obiezione, che costituisce, un po', anche l'ultima trincea di coloro che non vorrebbero attribuire obiettivi territoriali alla programmazione: in Italia saremmo ancora lontani dall'iperpolarizzazione e la stessa situazione del « triangolo padano » non è realisticamente comparabile con quella del « triangolo europeo », i cui vertici sono nella Rhur, nelle aree metropolitane e portuali di Amesterdam e Rotterdam e nella regione della Francia intorno a Lilla e a Roubaix 9 • Ora, a parte il fatto che non è poi tanto sicuro che, almeno nel « triangolo », non si sia arrivati al prevalere delle diseconomie, c'è da considerare che non esiste « alcun motivo plausibile per attendere che si produca una situazione patologica per proporsi poi di intervenire tardivamente, e di conseguenza molto più costosamente e molto meno efficacemente » 10• Il problema per noi è in ogni caso quello di prevenire la formazione di congestioni paragonabili in tutto o in parte a quelle con cui si devono confrontare la Francia e la Gran Bretagna, dove è stato necessario mettere in atto, in ritardo, una costosa politica di « correzione » e di « rimedi » alle patologiche congestioni demografiche, urbanistiche ed industriali. Un'autorevole conferma della validità di questa tesi è venuta d'altra parte, col recente rapporto del prof. Saraceno alla C.N.P .E.: « ... La caotiça espansione di numerosi centri ha determinato un aumento dei 8 Strumenti della pianificazione regionale in Francia, « Mondo Economico», 28 novembre 1959. 30 9 FRANCESCO COMPAGNA, Migrazioni ecc., cit. 10 CARLOTu_Rco, cit. Bibliotecaginobianco

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