, Stato di diritto e Stato sociale nale. Fin quando una siffatta legge non vi sia, non potrà ancora dirsi con sicurezza se il nostro Paese sia governato secondo regole democratiche. Non è senza significato che in sensi non molto dissimili si è espresso, in più di un'occasione, l'allora Presidente della Camera dei deputati, on. Giovanni Leone, in compagnia, del resto, di altri eminenti giuristi ed uomini politici. Ed è singolare manifestazione di intolleranza, o quanto meno di incomprensione, quella di chi considera espressione di spirito reazionario il toccare questo argomento (come « parlar male di Garibaldi » ). *** Anche a proposito dell'ordinamento della funzione legislativa vorrei richiamare l'attenzione su un aspetto già toccato alcuni anni or sono, ma in relazione al quale sembra che in questi ultimi tempi si sia acuita la sensibilità generale, approssimando la maturazione dell'argomento e la necessità di affrontarlo in sede responsabile. Esso è quello della legiferazione minore. È ben noto il fenomeno per cui nel nostro tempo, per una molteplicità di cause, il bisogno di leggi si è enormernente dilatato; e ne sono note le ragioni. Sono altresì note le ragioni per c11i le assemblee dei corpi legislativi, più tagliate per i gra11di dibattiti politici che per la trattazione dei problemi tecnici, no11 hanno né il tempo né la possibilità di dedicarsi all'esame dei singoli testi legislativi che interessano problemi particolari e non hanno vasta risonanza politica. A parte la giustificata ritrosia del Parlamento a delegare al Governo l'esercizio della funzione legislativa, è da aggiungere la notevole difficoltà politica e giuridica di fissare nelle leggi di delegazione limiti e criteri direttivi idonei a soddisfare il precetto costituzionale, che esige che l'esercizio della funzione legislativa non sia definitivamente abbandonato al Governo, sia pure per singole ipotesi, senza un'adeguata e sufficiente defi11izione dell'ambito di discrezionalità. Tutto ciò ha condotto, da un lato, a una riduzione della frequenza delle deleghe legislative - con conseguente diminuzione della legislazione primaria del Governo -, dall'altro all'assoluta prevalenza della legiferazione a opera delle commissioni parlamentari, e cioè di ristretti corpi politici, più facilmente esposti a pressioni sezionali, e nei quali riesce non disagevole dare sfogo a iniziative individuali, giacché su di essi il controllo dell'assemblea è, per una molteplicità di ragioni, irrimediabilmente insufficiente. Ne è derivata (come viene comunemente riconosciuto) un'inflazione della legislazione di settore (le cosiddette 13 Bibliotecaginobianco
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