Nord e Sud - anno X - n. 44 - agosto 1963

Stato di diritto e Stato sociale vitale e decisiva importanza nella vita del Paese, data la loro partecipazione alla dialettica del potere, e quindi la loro naturale sensibilità ai problemi che interessano la preservazio11e e la difesa di tale dialettica, e perciò, indivisibilmente, le libertà di tutti. Se n'è avuta la più valida dimostrazione durante la non lontana e 110n felice esperienza del periodo di soppressione delle libertà, quando, sia pure nella clandestinità, furono appunto i partiti a mantenere viva la fiamma della fiduciosa attesa e della preparazione dei tempi della restaurazione democratica. Onde con co11sapevole realismo storico, e implicito senso di riconoscenza, la Costituzione afferma il diritto dei partiti di concorrere a « determinare la politica nazionale» (art. 49) e attribuisce rilevanza giuridica ai gruppi parlamentari (art. 72), che sono, in modo esclusivo o quasi, organismi esponenziali dei partiti i11 seno al Parlan1ento. Ma è appunto e proprio perché, di diritto oltre che di fatto, i partiti sono associazioni « di interesse generale », in quanto influenzano in modo determinante le supreme scelte politiche della Nazione, condizionando le risoluzioni del Parlamento e, indissolubilmente, quelle del Governo, e, in sostanza, dominando a un tempo Parlamento e Governo (onde non a torto è stato sottolineato, da chi più ha approfondito la tematica di questo delicato argomento, che in un sistema siffatto tra Legislativo ed Esecutivo non può dirsi operante la divisione dei poteri), è appunto e proprio perciò che si rivela indispensabile e urgente presidio della democrazia l'attuazione di quella disposizione della Costituzione, la quale vuole che il concorso dei partiti alla determinazione della politica nazionale abbia luogo « con metodo democratico » (art. 49). · Disposizione, la q11ale non significa soltanto cl1e i partiti non devono operare impiegando il metodo della viole11za e non devono proporsi il sovvertimento delle istituzioni attraverso il metodo della violenza: a ciò provvedono infatti altre disposizioni della Costituzione. Essa significa altresì che le determinazioni in ordine alla politica nazionale devono essere adottate, in seno ai partiti, con 1netodo democratico; e cioè che deve essere assicurata la « democrazia interna » dei partiti. Se sono i partiti a designare i candidati al Parlamento, se sono essi a dettare le direttive alle quali, una volta eletti, questi, e gli esponenti del partito in seno al Governo, devono attenersi, se essi possono avvalersi, nel caso di inosservanza di tali direttive, di persuasive sanzioni, le quali giungono fino alla esclusione dalle liste dei ca11didati per la prossirpa legislatura e alla espulsione dal partito, se sono essi a suscitare e a risolvere le crisi di governo, è evidente che la democrazia del regime statale rischia di ridursi a un fatto puramente formale, quando non esistano garanzie idonee ad assicurare che le porte dei partiti siano aperte a tutti 11 Bibliotecaginobianco

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