Nord e Sud - anno X - n. 44 - agosto 1963

Cronaca Libraria rata che non si esaurisce e limita nell'analisi delle costituzioni o della struttura dei governi, come gli indirizzi tradizionali fanno; in secondo luogo rappresenta, almeno per l'Italia, dove la bibliografia è molto esigua, una prima sistemazione del materiale e delle informazioni più o meno esaurienti che si posseggono intorno all'attività di alcuni gruppi di pressione; in terzo luogo, per il metodo adottato, e del quale si darà ragione più avanti, il volume offre un profilo, necessariamente sommario ma acuto, della intera situazione socio-economica dei due paesi considerati. Gli autori considerano il gruppo non tanto come una variabile indipendente, non lo analizzano, cioè, nella sua struttura ed interna configurazione, ma lo considerano piuttosto in quanto « originato e condizionato da una situazione esterna che è poi la società in cui è inserito, intesa nel suo senso più largo». Un meccanismo di feed-back (azione-reazione-controreazione) lega i gruppi alla situazione, che li genera e li orienta, sempre condizionandone il comportamento. Se lo studio del ,gruppo e quello della situazione sono strettamente complementari, e l'uno getta luce sull'altro, non vi è dubbio che lo studio del gruppo in funzione della situazione è il metodo più adatto ad un'analisi comparata che voglìa individuare « gli elementi similari e differenziali che si manifestano nel rapporto situazione esterna-risposta del gruppo». Nulla da eccepire, quindi, sul metodo ampiamente accreditato e collaudato presso gli studiosi di scienze sociali ed, inoltre, criticamente recepito e· corretto dallo esplicito riconoscimento del ruolo delle idee. Infatti, pur non sottovalutando il peso degli interessi materiali e dei rapporti oggettivi che si stabiliscono tra i gruppi, gli autori riconoscono alle idee un « ruolo motore » o almeno la funzione di « un' arBibliotecaginobianco ma specifica della lotta sociale ». Meynaud e Risé considerano inoltre la pratica governativa come dotata di un certo margine di autonomia « che può infastidire ed a volta sconvolgere i calcoli dei gruppi » e far sì che la variabile politica non si riduca alla « traduzione meccanica della variabile socioeconomica », a « spuma superficiale della storia ». Le pressioni dei gruppi, sembra anche a noi, possono costituire una premessa più o meno importante delle decisioni dei poteri pubblici, pos-• sono determinarla in misura variabile; ma mai tale da ridurre le assemblee legislative alla funzione di ratifica, mediante le leggi, degli accordi intervenuti tra i gruppi. Gli uomini di governo hanno una protezione istituzionale che permette loro, qualora lo vogliano, di esercitare la loro specifica razionalità, di far pesare la loro volontà di governo, anche contro le pressioni e gli interessi dei gruppi. La costellazione dei gruppi di pressione italiani e francesi è molto sin1ile e non è stato difficile agli autori individuare le corrispondenze tanto da far loro concludere, dal momento che i gruppi riflettono le condizioni più generali della società, che i due paesi « sono o tendono ad essere allo stesso stadio tecnologico ed economico ». Tuttavia le somiglianze rilevabili a livello macroscopico vanno sfumate osservando i gruppi da vicino, quando operano tutti gli svariati elementi che costituiscono l'individualità delle due situazioni nazionali: è il caso dei parti ti che rappresentano per i gruppi uno dei più importanti canali di accesso ai centri del potere. La particolare labilità e debolezza dei parti ti, sotto la IV e la V Repubblica, fa sì che in complesso l'azione svolta su df essi da parte dei gruppi sia molto più urgente in Italia dove trova espressione sopra ttu tto nelle correnti interne, « uno dei fenomeni più curiosi della vita politica italiana ». 127

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