Nord e Sud - anno X - n. 44 - agosto 1963

I delfini rampicanti « A tal proposito converrà ricordare lo spunto più interessante venuto fuori dal 2° Convegno di S. Pellegrino: la riscoperta delle possibilità di investire le cornici ideali del pluralismo dei cattolici democratici nell'abbozzo di una soluzione ai problemi dello Stato e del Partito,, in modo da conciliare l'ingerenza della razionalizzazione e dell'efficienza con i valori della libertà e della partecipazione, per superare insomma le schiavitù capitalistiche senza restare prigionieri nel mito dello statalismo e di una malconcepita partitocrazia ». Domanda: In questo quadro quali sono le vostre effettive possibilità di espressione? « Sulle nostre possibilità di autonomia l'interpretazione è piuttosto elastica. Di fatto siamo l'unica organizzazione autorizzata a far politica liberamente nell'ambito del partito, anche se istituzionalmente non ci viene rico ... nosciuto. Peraltro 110n si può dire che l'autonomia politica esercitata oggi dai gruppi giovanili negli organi nazionali e locali della DC, sia passibile di seria censt1ra dal punto di vista statutario. Gli attacchi rivolti alla gioventù democristiana dagli esponenti delle destre interne al partito, sembrano scontrarsi con una realtà sostanziale e non meramente formale. Quando i giovani dirigenti nazionali impegnano il proprio voto a sostegno delle posizioni di sinistra (Congresso di Firenze, 1959) ... quando dichiarano un proprio distinguo dai n1odi in cui la linea Moro incontra l'adesione della maggioranza e dissentono dalle n1odalità di avvio della politica di centrosinistra (Congresso di Napoli, 1962), essi sono assicurati non da un giudizio personale ed esclusivo, ma dal consenso accertato di quasi tutta l'organizzazione periferica ». « Di conseguenza è difficile dar torto agli esponenti dei gruppi giovanili quando rifiutano allo statuto un addebito di violenza. Noi opponiamo all'attuale situazione statutaria tutta la nostra responsabilità e competenza nell'esprimere per intero le tendenze ma11ifestate dagli iscritti. Ciò che resta di equivoco nel rapporto fra il partito e i giovani, così come rimane stabilito, è il carattere subalterno e 'politicistico' talvolta assunto dal sinistrismo dei gruppi giovanili e il contraddittorio sistema di tesseramento che, esseudo nella DC unico, attribuisce automaticamente ai Gruppi Giovanili gli iscritti al disotto dei venticinque anni, ma senza prevedere alcun sindacato di merito sui nuovi tesserati». Domanda: Quale è quindi la vostra attuale posizione rispetto alla politica del partito? << Il Movimento Giovanile ( 175.000 iscritti) ha ormai nettamente sorpassato i limiti del discorso sulle cosiddette riforme di struttura, discorso che attribuiva · all'intenzione riforn1istica una impronta strettamente economicistica e socialeggiante. Né ha mai avuto corso in esso l'illusione moderata che identifica la funzione di un partito di libertà nella mera salvaguardia 117 Bibliotecaginobianco

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