Nord e Sud - anno X - n. 44 - agosto 1963

Enzo Golino « Questa linea, la 'seconda' di centrosinistra, è oggi propria della quarta generazione democristiana: è presente i11giornali e riviste come Per l'azione e ltaliacronache, in documenti, interventi e discussioni, in decine di convegni periferici. Noi cerchiamo costanten1ente di approfondirla, innestandovi - depurata da scorie integraliste e calata in una strumentazione tecnièa meglio idonea - le teorizzazioni non poco astratte del passato ». Domanda: Quali sono le premesse culturali di questa azione? « Alle nostre spalle si era forrnato un retroterra che esigeva una prova sul piano pratico: Gramsci, la scoperta della sociologia, po,i gli americani, i francesi di Esprit e di Economie et humanisme... Una mentalità tecnica e pragmatista presiedeva i nostri studi e si accordava con il passo dei tempi: abbiamo cercato di capire gli strurr1enti con i quali realizzare il progresso, nonostante lo statuto del partito non preveda ]'autonomia per i movimenti giovanili ... Degna di rilievo è stata anche l'apertura di un dialogo interno al mondo cattolico che in se stesso vuol cercare - secondo una spontanea dialettica - l'afferrnazione di un pensiero e di una prospettiva politica sottratti alla genericità e all'equivoco (tipici fra i cattolici) dei democristiani. In tal senso il nostro odierno atteggiamento culturale insiste sulla necessità di essere presenti all'interno del mondo cattolico, precisa le tesi sul partito nuovo da adeguare agli sviluppi della società e aperto di dentro per collocarvi i rappresentanti dei nuovi ceti e delle nuove categorie che le trasformazioni sociali hanno fatto sorgere ... sui rapporti con il mondo operaio e con la cultura... sulla necessità di operare ' a tempo lungo' per un frontale ricambio della classe dirigente ... sui limiti dell'attuale metodologia di conduzione del partito... sulla opportunità di una ripresa di iniziative della sinistra DC... sulle responsabilità del MG di verificare in se stesso di fronte alla gioventù italiana e di fronte al partito, la propria idoneità a rappresentare - con umiltà e fermezza - le proposte autonome di una generazione nuova di democratici cristiani». « Il fatto è che la DC non va certo esente da forme di cultura assolutizzata. Al dogmatismo collettivistico e a quello capitalistico essa ha storicamente aggiunto una sua particolare specie di dogmatismo di tipo confessionale, consistente nella assunzione dell'insegnamento sociale della Chiesa non solo a fonte universale di illun1.inazi.one di principi ma a vera e propria ideologia di partito. I cattolici sono ancora alla ricerca di una cultura (o di culture) aperte ai valori soprannaturali del Cristianesimo e nello stesso tempo utili all'uomo n1oderno 11el suo sforzo di guadagnarsi uno spazio di libertà all'interno della società conten1poranea. L'empirismo della politica DC, nel contesto culturale della cattolicità italiana, sarà probabilmente ancora il minor male, né ha da esser fonte di malintesi complessi di inferiorità; non deve però in alcun modo vestirsi dei panni di un'autosufficienza e di una pretesa di ' autonomia ' ad ogni costo, che richiamerebbero inevitabilmente -in vita gli spettri dell'integralismo appena, e finalmente, esorcizzati ». 116 Bibliotecaginobianco • •

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==