Nord e Sud - anno X - n. 44 - agosto 1963

Enzo Colino in questo quadro le formazioni reazionarie (che è inutile considerare) e i comunisti. Sono convinto che la strada imboccata dal centrosinistra porterà al completo depotenziamento del PCI, come ha dimostrato il calo d'iscritti nelle aree del cosiddetto miracolo economico e nelle regioni depresse. Credo poi che finiranno per saltare i compartimenti che bloccano le intese globali fra DC e PSI ... Il punto d'arrivo sarà la concordia tra una posizione democratica che si rifà ai valori della tradizione cattolica, una posizione democratica socialista, e una posizione che si rifà ai valori della tradizione risorgimentale. Però è necessario che ogni partito della sinistra democratica conservi la propria fisionomia, non perché si possa temere la nullificazione del PRI in qualche alleanza sbagliata, oppure la sua subordinazione ad altre forze politiche, ma per n1antenere desta, nell'ambito del centrosinistra, una vivace articolazione ideologica. Sarà il reciproco dialogo che aiuterà i gruppi più evoluti della DC e del PSI a superare le ambiguità contraddittorie che ancora frenano l'azione con1une dei due partiti. Come si vede, noi poniamo obbiettivi ben precisi agli organi direttivi del nostro partito, non attendiamo le crisi, i momenti di disgregazione, le incertezze ... non ci serviamo di eventuali fratture provocate dalle correnti per far filtrare le idee e gli uomini: sarà il normale processo storico ad avviare la nostra attività nello sbocco degli organismi del PRI e nella situazione politica e am1ninistrativa del paese. Per gli altri,· comunisti e cattolici, ad esempio, è ben diverso. La FGCI risente senza dubbio della crisi organizzativa del PCI; e per i giovani comunisti l'autonomia è davvero un sogno. Costretti a fare la politica del partito, hanno subito notevoli flessioni nell'ultimo tesseramento, si adeguano al trasformismo, che è l'emblema della classe dirigente del partito, alle situazioni imposte dall'alto. Prima del loro ultimo congresso di Bari, già da tempo si conosceva il nome del nuovo segretario - Achille Occhetto - che avrebbe sostituito l'uscente, Rino Serri, in disgrazia per aver promosso con lo stesso Occhetto la discussione revisionista su « Nuova Generazione » all'indomani del XXII Congresso del PCUS. Serri non si è dimesso, né ha proseguito il dibattito; ha preferito accettare il veto di Togliatti. .. Occhetto, invece, si è adeguato con zelo alle direttive imposte dall'alto, ottenendo l'elezione a segretario della FGCI. Quanto ai giovani della DC, al congresso di Perugia essi hanno dimostrato di non avere una loro politica, mascherando sotto forma di appoggio alla linea-Moro il disappunto di essere costretti alle dipendenze della segreteria e la paura d'impegnarsi in un discorso veramente autonomo. Un modo di destreggiarsi fra acrobazie dialettiche vuote di contenuto, prive di qualsiasi scontro diretto con la realtà, con i problemi che di giorno in giorno pervengono a strette in cui c'è bisogno di interventi chiari. E bisogna dire che un comportan1ento siffatto rispecchia un poco il modello di dirigente giovanile della DC, ormai aggregato al potere del partito e senza più reazioni originali, autentiche. Sono inseriti nell'organizzazione e cominciano a sperimentare l'uso del potere, al quale si preparano coscienziosamente ... 108 Bibliotecaginobianco

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