Nord e Sud - anno X - n. 44 - agosto 1963

Enzo Colino vani all'interno del partito, così come esiste la sezione sindacale, la sezione sportiva, ecc ... Ma il punto essenziale della nostra azione è volto a individuare gli elementi rivendicativi, raccoglierli con antenne spregiudicate nell'ambito del mondo giovanile e attraverso il gioco delle correnti portarli nel dibattito fra la base e il vertice. Per quanto ci riguarda, l'indipenderiza nella ricerca dei fondi - anche se controllati dalla Direzione del PSI - ci consente una certa libertà di n1anovra nei cui margini prendiamo iniziative piuttosto importanti. Stiamo varando una scuola di aggiornamento politico per i nostri iscritti. I più n1eritevoli godranno di borse di studio per questa periodica serie di corsi a frequenza triinestrale. La sede del Centro Studi sarà Palermo, poiché pensiamo di inquadrarlo nell'ambito dei rapporti culturali e politici con i Paesi africani. Domanda: Vi sono differenze fra questo vostro concorso di autono,nia e quello degli altri giovani politici? Se questa può essere una prova del n1odo con cui noi affrontiamo l'autonomia, ben diversa su piano nazionale e globale è l'impostazione dei giovani den1ocristiani. Il progetto di costituzione di un Eente per la gioventù, che dovrebbe usufruire dei beni della ex-GIL, non ci trova del tutto consenzienti: sotto l'etichetta del « servizio » si mascherano abilmente i soliti criteri paternalistici del partito di maggioranza. Tuttavia non escludiamo una base comune sulla quale si possa discutere, d'accordo con gli altri rappresentanti delle organizzazioni giovanili. Fra le nostre proposte c'è quella di politicizzare al massimo l'Ente, affiancando uffici politici agli uffici meramente organizzativi. Pensiamo così di evitare ogni equivoco: è inutile configurare un organismo come <, tecnico » se poi inevitabilmente diventa uno strumento di propaganda politica del partito di maggioranza. Il fatto è che i giovani dc talvolta non hanno le idee chiare, oppure le nascondono dietro schermi di volta in volta diversi. Essi sono molto più condizionati di noi e dei giovani di altri partiti: influiscono sul loro comportamento ]e direttive conculcate e la particolare natura, da una parte orientata verso gli atti brutalmente pratici della politica, perché hanno in mano gli strumenti del potere, dall'altro verso aspirazioni connesse alla loro formazione di cattolici. Sono diventati i teorici più intransigenti del vecchio autoritarismo, coperto con la facciata moderna e ambigua del neocapi talismo. I giovani comunisti, dal canto loro, non brillano per indipendenza. E lo dimostra il congresso di Bari (1962) della FGCI. Inoltre hanno dovuto constatare il fallimento della loro politica: negli anni scorsi svolsero azione di massa con la « politica dei biliardini», profondendo enormi sforzi organizzativi e mezzi econon1ici. Ogni sezione giovanile aveva il suo fiipper. Si è visto poi come l'assurda dilatazione divertentistica sia crollata, confermando la giustezza della nostra impostazione: abbiamo sempre puntato sulla 104 Bibliotecaginobianco

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