I delfini ranipican ti di loro completa soddisfazione. Forse li vedono troppo soggetti a tatticismi politici, inclini a soluzioni intermedie che non soddisfano la loro ansia di rinnovamento dell'attuale società. Forse i giovani che stentano a inserirsi nella vita politica considerano i partiti non sempre adeguati a captare quelle esigenze nuove, spesso informi, ma reali, suscitate dalle incessanti scoperte della scienza. Sono queste le impressioni convergenti che noi spesso cogliamo nei giovani, i quali, pure sentendo un bisogno istintivo di operare sul piano politico, non comprendono ancora la 11ecessità di accettare una milizia per1nanente di partito. E non si esclude che la mancanza di agganci ideali profondi, di impostazioni politiche che sappiano indicare no•n soltanto soluzioni contingenti, ma anche prospettive rivoluzionarie di fondo, contribuisca a determinare incertezza e stati d'animo confusi. Ma, stabilito che le organizzazioni politiche (partiti e movimenti giovanili) parlano troppo poco il linguaggio dei grandi ideali e delle grandi prospettive storicl1e, un altro motivo di assenteismo è il timore che molti giovani nutrono di essere incapsulati in schemi rigidi di partito che ne limitino la libertà d'azione e l'ansia di discussione: temono cioè di trovare anche nei partiti quello stesso conformismo che avvelena la loro vita nella società. I giovani partecipano a esperienze particolari che spesso sono estranee ai partiti o scarsamente avvertite da questi. Compito dei giovani pertanto è quello di contribuire alla elaborazione della politica generale dei rispettivi partiti, portando le esperienze particolari del loro mondo, le loro ansie, le loro aspirazioni. Sentiamo l'esigenza non di « tradurre» le tesi del partito, ma di sviluppare con nostro discorso sfrondato da ogni visione propagandistica. L'esempio che ci provìene dagli organismi rappresentativi universitari è una riprova della funzione educatrice e democratica che l'autonomia " può avere tra i giovani. L'autonomia, infatti, è auto-governo e auto-controllo, antidoto al conformismo e qui11di autoeducazione politica. I partiti, invece d'imporre dall'alto le decisioni, dovrebbero avere tutto l'interesse che i giovani si educhino alla vita politica traendo dal mondo stesso da cui provengono gli elementi ispiratori per la loro azione interna ed esterna. Nonostante tutto ciò, noi svolgiamo il nostro lavoro senza illusioni, convinti che non c'è vero spazio politico per una organizzazione giovanile i11 seno ai partiti così come oggi sono strutturati. Perciò i giovani cercano questo spazio al di fuori dei partiti e in polemica con essi. Il concetto di autonomia quindi vuol essere un ricostituente per i movimenti giovanili, un invito ai partiti (perché l'invito è soprattutto ai partiti che va rivolto ...) a non portare da brave mammine i movimenti giovanili nèl carrozzino come lattanti, ma a spronarli perché liberamente si .incontrino e si scontrino con gli altri giovani. Non per questo si rompono i legami filiali, non per questo si allentano i legami di parentela. Bisogna perciò contemperare due esigenze: da una parte la politica di « spinta» (in questo momento la FGS si è schierata con la sinistra del PSI), dall'altra - secondo le circostanze - considerarsi un ufficio specializzato per i gio103 Bibliotecaginobianco
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