Note della Redazione Mastrella e la Federconsorzi Gran clamore da destra sugli scandali, sulla corruzione, sullo Stato che « va in pezzi », sulla burocrazia che manifesta sempre più la sua « insuffiscienza »; editoriali del «Tempo» e del « Giornale d'Italia» e anche del « Corriere della Sera»; grande rilievo ai casi di Mastrella e di Bartoli Avveduti. Ora, non si vuole negare che certi scandali sono gravi, che certi casi di corruzione sono allarmanti e che lo Stato, se non va ancora « in pezzi », rischia di andare « in pezzi ». !vla la pretestuosità del clamore che da destra si va facendo intorno a tutto questo risulta evidente, quando si rifletta che gli editoriali del «Tempo», del « Giornale d'Italia», e anche del « Corriere della Sera », abbondano di riferimenti al caso !Vlastrella e al caso delle banane, ma prescindono da ogni riferimento al caso del colonnello Amici, « riqualificato» da un incarico affidatogli a Bari dall'on. Andreotti (che poi l'incarico gli sia stato ritirato non diminuisce la gravità del fatto che si sia potuto pensare di affidarglielo). E' quegli editoriali, mentre chiedono esplicitamente o implicitarnente la testa di Trabucchi, si guardano bene naturalmente dal chiedere la testa di Rumor, che ha «coperto» Bonomi e la Federconsorzi con una presa di posizione che ha lasciato tutti a dir poco perplessi per quanto riguarda i rapporti fra lo Stato e certi gruppi di pres- . szone. La verità è che da destra si vorrebbe fare dello scandalismo t1-napiattaforma di attacco al centro-sinistra; ma questa è impresa tendenziosa perché responsabilità gravissime, per quanto riguarda il funzionamento dello Stato, non possono essere addebitate al centro-sinistra, per lo meno nella misura in cui esse risalgono al centrismo e più ancora ai governi aperti a destra della seconda Legislatura e dei primi anni della terza Legislatura. Inoltre, quando ci si pone su questo terreno, di denuncia degli scandali, assai più efficace del gran clamore che viene da destra risulta il grati clamore che viene da sinistra: perché da sinistra no1z si discrimina, si fa un solo mazzo, nel quale c'è Mastrella, ma c'è anche A1nici, magari non c'è Trabuchi, ma c'è Rumor. Alfio Russo e Magliano, come Angiolillo e altri, ritengon,o di svolgere una apprezzabile azione pubblicistica contro gli scandali, la corruzione ecc.. Ma quando confrontiamo questa loro azione con quella che, strumentalmente certo, viene condotta dall'« Unità» e da « Paese Sera», troviamo che la prima è viziata da troppe reticenze nei confronti di cose assai gravi che i secondi sfruttano, invece, con sapiente abilità demagogica; onde, il gran clamore di cui dicevamo, che è sollevato ora dalla stampa di destra per gli scandali e la corruzione, non risulta alla fine, nelle sue intenzioni, meno strumentale e pretestuoso di quello sollevato dalla stampa comunista. Ben vengano, comunque, le denuncie degli scandali, della corruzione, dell'insufficienza di questo o quel settore dell'amministrazione pubblica. È grave che vi siano scandali da denunciare; ma sarebbe più grave se vi fossero scandali da soffocare. È grave che vengano alla luce certi casi di corruzione; ma sarebbe p~ù grave se non venissero alla luce. È grave che vi siano Ma94 Bibliotecaginobianco I I I
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