Nord e Sud - anno X - n. 42-43 - giu.-lug. 1963

Note della Redazione ( ~ In un paese squilibrato politica,nerite e socialnz.ente, la presenza di una J forza comunista di grosse proporzioni ha di per se stessa una carica eversiva e costituisce una n1inaccia potenziale alla libertà, anche se per avventura, come finora è accaduto in Italia, la minaccia può essere bloccata e non tradursi mai in realtà. l11 un paese di tal ge11ere, però, è estreniamente facile per il co1nu.nismo n1antenere, o riprendere spesso, nelle proprie mani · l'iniziativa politica e il condizionamento del sistema. Ma in un paese diverso, in un paese in cui una struttura sociale e un costunie civile estremamente avanzati e n1oderni fossero stati realizzati, anche le parti sopra descritte sarebbero rovesciate e sarebbe la forza con1unista a dover subire l'iniziativa e il condizionamento del sistema. È perciò incoerente e per di più (come hanno mostrato le elezioni del 28 aprile) inutile avanzare e sostenere una versione strumentale del centro sinistra, in funzione della 111inaccia comunista e della lotta contro di essa. La battaglia del centro-sinistra deve portare un segno intera1nente positivo, dev'essere per qualche cosa e non contro qualche cosa, anche se il contro possa essere implicito nel per. Al punto in cui sianzo, l ra il deteriore 1nachia-- vellismo e lo pseudo-realismo di coloro che vorrebbero strun1entalizzare (e, co11 ciò stesso, svuotare) il centro-sinistra, da una parte, e quel « con1plesso di Mida » clei comunisti che l'on. 1Venni di recente ha avuto occasione, tanto argutamente e veritieramente, di richiamare, dall'altra parte, i democratici italiani hanno bisogno di una componente psicologica tutta loro e autentica. Una punta di salveminiano candore, di salveminiano entusias1no per la realizzazione della buona causa, quali che le conseguenze possano essere, non starebbe affatto male. Riforme necessarie Adesso che entrambe le nuove Camere sono state insediate e si accingono ad un lavoro che ci auguriamo fruttuoso possian10 riprendere un discorso che non abbianio niai interrotto e che continua a sembrarci della massima importanza: quello, cioè, delle riforme necessarie perché i corpi legislativi possano funzionare sempre 1neglio e sempre meglio adempiere al loro ufficio. Per quel che riguarda il Senato, abbia,no già espresso con chiarezza la nostra opinione, e tuttavia riteniamo opportuno ribadirne le argomentazioni essenziali. Nella sua conformazione attuale il Senato è poco più di un duplicato della Camera dei deputati; ed il fatto che si sia aumentato il numero dei suoi componenti non lo differenzia certo, ma, semmai, lo assimila a·ncora di più all'altro ramo del Parlaniento. E, dunque, se si vuole che esso abbia una funzione sua propria occorre studiare una riforma radicale. Qui, come abbiamo già detto altre volte, conviene rinunciare ad ogni dottrinarismo democratico d'ispirazione per così dire aritmetica ( il quale, proprio per essere ari_tmetico, conclude ad una n,egazione della sosta11za stessa della 90 Bibliotecaginobianco

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