Nord e Sud - anno X - n. 42-43 - giu.-lug. 1963

Giuseppe Orlando Per quanto riguarda l'azione politica per la trasformazione delle strutture produttive essa dovrà essere diretta a: a) assicurare allo Stato più larghi poteri e mezzi in materia fondiaria in modo che sia istituzionalmente possibile per gli organismi regionali operare i ridimensionamenti aziendali; b) riordinare e semplificare la materia dei contratti agrari in modo da eliminare le figure non direttamente imprenditoriali quali si hanno, ad esempio, con il contratto mezzadrile o di colonia parziaria; c) trasformare o generalizzare l'istruzione generale e· professionale nelle campagne, in modo da eliminare, entro il periodo del piano-, qualsiasi differenza nella disponibilità dei mezzi di istruzione tra popolazione rurale e urbana, e in modo da mettere in condizione i contadini, specie le nuove leve, di diventare imprenditori informati; inoltre, trasformare l'università e gli istituti secondari in modo da provvedere, da una parte, alla formazione di tecnici agrari a tutti i livelli e, dall'altra, alla organizzazione moderna delle attività di ricerca e sperimentazione; d) riformare l'attuale sistema del credito agrario, modificando la legge istitutiva ed affidando la politica erogativa del credito, che va strettamente collegata alle esigenze del piano regionale, ad uno speciale organismo regionale per il credito agrario. Le modifiche alla legge istitutiva debbono esser dirette al fine di ammettere forme tecniche di negoziazione dei fidi diversi dallo sconto di cambiali agrarie, di subordinare l'autorizzazione all'esercizio del credito agrario da parte delle banche ordinarie alla destinazione, in tal senso, di una quota dei loro mezzi a disposizione; di affermare il carattere personale del prestito, svincolandone la concessione dall'obbligo di garanzie reali e le scadenze dalle epoche di raccolto; ed, infine, di abolire il sistema del concorso statale al pagamento degli interessi, introducendo, in suo luogo, il sistema della fissazione diretta del saggio di interesse a carico dell'agricoltore; e) riformare il sistema di rifornimento dei mezzi tecnici, oggi soggetto, per importanti settori, a forti influenze monopolistiche (Federconsorzi, Fiat, Montecatini, ecc.). 11.7. - Per quanto riguarda l'azione politica per la ristrutturazione dei mercati, essa deve tener conto che nessuna trasformazione moderna della pro,duzio•ne può esser durevole se non è integrata da una analoga trasformazio·ne delle strutture di mercato, tale da assicurare un elevato livello di efficienza della produzio11e dei servizi distributivi e da garantire un equilibrio sostanziale della contrattazione. Una tale azione va 84 Bi liotecaginobianco . \.

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