Nord e Sud - anno X - n. 42-43 - giu.-lug. 1963

La politica cli piano per l'agricoltura sviluppo delle attività lavorative ed imprenditive della po·polazione), per l'introduzione di ordinamenti produttivi efficienti, e di organizzazioni e dimensioni aziendali adeguate, per la realizzazione delle infrastrutture necessarie alla maggiore disponibilità dei mezzi tecnici e dei servizi e alla creazione di efficienti ed eque strutture del mercato alla produzione. Più particolarmente, con riferimento alle due grandi realtà dell'agricoltura, le soluzioni riguarderanno soprattutto le infrastrutture per i mezzi tecnici e le strutture di mercato nelle zone ad agricoltura capitalistica o contadino-capitalistica; e specialmente la valorizzazione delle risorse e le strutture aziendali nelle zone ad agricoltura contadina. Per quanto, poi, riguarda le trasformazioni degli ordinamenti colturali, in ambedue i gruppi di zone si tratterà soprattutto di accelerare lo sviluppo delle produzioni zootecniche ed ortofrutticole e la riconversione della gran massa di terreni oggi destinati alla cerealicoltura, non perché particolarmente ido,nei, ma per effetto della protezione ancora accordata al prezzo del grano. Le trasformazioni indicate presuppongono., ovviamente, una svolta nella politica dei prezzi ed una risoluta azione del governo italiano in sede CEE. L'attuazione del piano - che, come si è osservato, co,stituisce un compito di natura straordinaria - dovrà far capo, nel quadro del nuovo ordinamento regionale, a enti regionali di sviluppo, di nuova ~ cos_tituzione o ottenuti dalla trasformazione di quelli esistenti. Questi enti, strettamente coordinati alle istituzioni che presiedo-no all'attuazione dei compiti ordinari, avranno la responsabilità dell'esecuzio·ne del programma d'investimenti previsto, del riordinamento fondiario da attuarsi a mano a mano che le unità esuberanti di lavoro abbandoneranno l'agricoltura, e infine, dell'assistenza alle aziende per la trasformazione e per l'integrazione a tutti i livelli. 11.6. - .Una tale realizzazione, perché abbia successo, dovrà essere sostenuta da una triplice azione dello Stato: a) l'una, diretta a permettere l'azione degli organismi regionali per la trasformazione delle struttitre produttive (incluse quelle della prima trasformazione dei prodotti e del mercato alla produzio·ne); b) l'altra, impegnata ad operare la ·ristrutturazione dei tnercati agricoli; c) .la terza, volta ad assicurare una politica degli scambi internazionali e dei prezzi che sia funzionale agli obiettivi produttivi del piano e che, quindi, in primo luogo, elimini la posizione di favore ancora oggi accordata alla produzione nazionale di grano rispetto a quella zootecnica. 83 Bibliotecaginobianco

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