Massinzo Severo Giannini governo: già sarebbe incongruo pensare che Cavour e il suo gruppo potessero rappresentarsi problemi che non fossero po1 litici e reperire soluzioni che fossero solo tecniche; ma è sopratutto vero che l'idearegione del gruppo di Cavour era perfettamente inserita in una generale concezione politica, della quale si voleva fare applicazione conseguente nella « unificazione amministrativa » del nuovo Stato. Il gruppo di Cavour (cioè, oltre questi, Farini, Minghetti, Ponza di S. Marti110, Emanuele d'Azeglio) trovò la sua più compiuta espressione in quel docu1nento a cui doveva rimanere poi il nome di « progetto Minghetti ». Il progetto Minghetti fermava perentoriamente la premessa già ricordata secondo cui, delle attività da affidare ai pubblici poteri, una parte assai scarsa dovesse spettare alle amministrazioni dello Stato: i rapporti internazionali e la difesa, la giustizia, l'unificazione della legislazione, l'unità dell'indirizzo amministrativo. Secondo Minghetti, lo Stato avrebbe dovuto avere un « Ministero per le opere pubbliche », che però si sarebbe dovuto occupare solo di pochissime opere pubbliche, quelle di importanza nazionale, mentre avrebbe dovuto invece seguire tutte le opere pubbliche alle quali nell'ambito dello Stato si procedesse, per mantenere l'unità amministrativa e tecnica di esse: ~bbia1no qui delle idee che oggi vengono ripresentate e che a molti fan l'effetto di essere nuovissime. Tutta la rimanente parte di pubbliche attività sarebbe dovuta anJ dare ad enti diversi dallo Stato. Ma ciò in un quadro che si presentava J , in modo diverso da quello tradizionale. Minghetti, infatti, riteneva che l'intero sistema comu11ale italiano dovesse essere rivisto a fondo, e che i comuni dovessero essere tutti degli enti robusti: un comune che avesse meno di 20 abitanti non doveva essere concepibile; le provincie potevano esser mantenute (n1a la questione fu lungamente dibattuta), a patto che cessassero di es_sere quell'ibrido di enti propri e di organi di controllo dei comuni, quali allora si presentavano; le regioni dovevano . avere attribuzioni in materie molto più consistenti di quelle su cui I I l'Assemblea costituente si doveva fermare nel 1947: foreste, agricoltura, caccia, beneficenza, sanità, arti, teatri, monumenti pubblici, università, · istruzione media (quella primaria spettava ai comuni), lavori pubblici. I controlli sui comuni e sulle provincie dovevano spettare allo Stato, a cui spettava - non lo dimentichiamo, poiché nelle teoretiche di allora era molto importante - l'unificazione normativa. La concezione del progetto Minghetti ripo~_ava dunque su una chiara idea, che la legislazione nazionale successiva doveva abbando- ,, nare : la netta ripartizione delle funzioni tra Stato ed altri enti locali. 56 Bibliotecaginobianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==