Nord e Sud - anno X - n. 42-43 - giu.-lug. 1963

Le Regiorii: rettificazioni e prospettive progresso, talora di istanze di conservazione, e quindi può potenziai• mente porsi agli estre1ni di tali istanze, come eversione o reazione. Ossia non è che il garantismo sia di per sé stesso una componente necessaria dello Stato civile e moderno, come credevano i rappresentanti della corrente che stiamo esaminando. Queste considerazio·ni possono spiegare perché il garantismo si presentò, nello scorso secolo, in linee di pensiero che poterono sembrare contraddittorie, ed ebbe realizzazioni che anch'esse si poterono presentare negli stessi modi. Infatti, esso annovera G_onstant, che fu il teorizzatore del potere municipale come quarto potere, accanto ai tre tramandatici dalla teorica della divisione dei poteri; Constant fu il più trasparente dei politici-teorici dell'indirizzo, e non è senza significato che egli abbia voluto infrangere la tradizione della divisione dei poteri - quasi una gloria nazionale -. Ma annovera anche ,:yon SJ:ein, che fu un deciso conservatore, e che nella teoria dei poteri locali vedeva solo il modo di realizzare una convivenza tra i poteri territoriali della Prussia e i poteri centrali; convivenza che in Bismarck e in Treitschke si trasformava in un'alleanza tra aristocrazia terriera-militare e borghesia industriale cittadina. 4. - Ci si potrebbe osservare cl1e sinora noi abbiamo parlato di comuni e non di regioni; ma ne vedremo più oltre la ragione, e andiamo quindi avanti ancora, sempre sul « potere municipale », per dire della corrente liberale democratica. Per avere esatta contezza di quel che rappresentò questo movimento, non si deve dimenticare che lo stato borghese dell' '800 è, ovunque, uno stato in cui il gruppo di potere è ristretto alla borghesia di censo o di cultura; esso è dunque uno stato in cui il principio della sovranità popolare è proclamato, ed è realizzato in modi che o·ggi noi diciamo impropriamente parziali, ma che allora sembravano del tutto naturali, poiché si postulava che solo il pagare tributi e il saper discernere fossero titoli di legittimazione ad intervenire nella cosa pubblica, con il diritto di elettorato attivo. È sempre stata ragione di sorpresa il constatare come l'elemento strutturale di cui ora abbiamo detto, pur essendo noto a tanti studiosi, sia ancor così poco familiare alla cultura (p. es. la maggior parte delle opere storiche e giuridiche lo ignorano). Eppure esso ha condizionato tutta la vita politica dello scorso secolo, e ·tutte le correnti ideologiche che in esso si sono aperte. Ognuno, co-mprende come, per stare all'Italia, a,,ere un corpo elettorale di poco più di 400.000 persone, al 1870, comportasse un tipo di lotta politica e un tipo di azione politica lontanis53 Bibl_iotecaginobianco 1 r

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