Massimo Severo ·Giannini seconda essenzialmente in termini di partecipaziop.e della collettività alla determinazione dell'indirizzo politico e amministrativo. La prima è la versione liberale di una più antica istanza, connaturata al comportamento politico del gruppo della borghesia, la seconda è un'istanza più tarda, che si manifesta nel '700, ma che dagli ideologi del liberalismo viene ripresa e approfondita. Per lo meno nella metà dell' '800 le due istanze si manifestano peraltro molto cl1iare. Poi avverrà una certa qual confusione di linguaggi, ma ciò è un riflesso di quell'evoluzione del liberalismo verso forme sincretistiche che contraddistingue la sua vita verso la fine dello scorso secolo. La co,rrente liberale pura cerca i suoi progenitori molto lontano. Nella formazione politica dell'I11ghilterra in primo luogo, nella teoria delle libertà cittadine poi. La for1nazione politica dell'Inghilterra, e-on l,equilibrio tra la corona-potere centrale e i comuni-po,teri locali, le offre un vivo e funzionante 1nodello che il prestigio civile dello Stato inglese sembra rendere a11cora più valido. La teorizzazio,ne delle libertà d.ei comuni, che un'ini11terrotta linea di pensiero politico porta sino ai suoi giorni, le dà la sicurezza di essere sul filo di una costante indeclinabile della storia; e certamente trovarsi sulla linea che parte da Bartolo, e che per Altusio e Pufendorf e tanti altri git1nge al nuovo secolo, rafforza il convincimento di essere sul giusto piano di quell'universale che l'astrattismo teorico di questa corrente di pensiero poneva· tra i propri postulati. Con la più scaltrita coscienza che ci ha dato lo storicismo, oggi noi possiamo dire che sfuggivano a questa corrente di pensiero le profondissime differenze tra le situazioni e le elaborazioni teoriche a cui essa si riferiva. Oggi noi sappiamo cl1e nella formazione dell'Inghilterra diverso fu il ruolo dei comuni quali poteri locali allorché essi furono espressione di aristocrazie feudali e postfeudali, e allo,rché furono espressione di gruppi borghesi di possidenti o di mercanti. Né possiamo vedere strette parentele tra queste situazioni e la difesa dei principi locali e delle aristocrazie cittadine locali che fecero i politico-giuristi tedeschi del 16° e 17° secolo, contro il S. R. Impero. Ancor meno con le rivendicazioni delle libertà locali del periodo dell'illuminismo, che sono proteste o rivendicazioni di punti di forza della borghesia contro i gruppi di privilegio legale. Tutto ciò vuol dire semplicemente che il garantismo, ossia la concezione dei poteri locali come istituzioni tali da permettere a gruppi locali di_ esistere con una propria azione politica senza socco·mbere al potere centrale, si pone talora come manifestazione di istanze di 52 Bibliotecaginobianco
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