Nord e Sud - anno X - n. 42-43 - giu.-lug. 1963

Le Regioni: rettificazioni e prospettive ben guardare questo movimento non aveva nozioni molto precise su come si dovesse in pratica costruire la regione. Nelle pagine di Cattaneo, scrittore sottile e ricchissimo di illuminazioni, e sorprendente per la sua ancor viva attualità, invano si cercherebbe di sapere come la regione dovrebbe esser co11gegnata. Cose invece di cui si preoccupava, p. es., Mazzini, la cui posizione si suol assimilare a quella di Cattaneo, ma, come vedremo ora, non a ragione. La corrente del regionalismo politico prosegue episodicamente anche dopo l'Unità, ed arriva ai giorni nostri in uno dei filoni del Partito repubblicano, peraltro anche in questo recessivo. Essa sembrerà poi ispirarsi dapprima al modello inglese, del « Regno Unito », poi ai modelli degli stati federali, ricevendo nuove forze dall'esperienza austriaca e tedesca del primo dopoguerra. Sia nel primo che nel secondo caso non sempre peraltro furono rettamente intesi i modelli originali. Se, infatti, era vero che l'Inghilterra fu agli inizi un'unione di poteri locali e di principati, certamente l'autogoverno e le autonomie del XIX Secolo esprimevano ben altri valori politici; quanto poi al « federalismo » austro-tedesco, ancora una volta la forza dei norr1i esercitava la sua potenza, poiché nei due stati germanici non si aveva un'autentica specie di federalismo, ma altro, che qui non importa precisare, bastando rilevare che comunque non si aveva certo una struttura di stato il cui potere centrale sortisse da un'associazione di poteri locali. Non è, dunque, che l'indirizzo di pensiero del regionalismo politico {1; debba esser lasciato fuori dell'ambito delle nostre attenzioni, perché I mosso da sollecitazioni ideologiche svolgentesi su diverso piano, come / I spesso si pensa (perché non si può ammettere una cesura tra piano I politico e piano organizzativo giuridico in un movimento di ideologia j politica). È solo che esso rimase nel vago, e ciò che aveva di costruttivo fu ripreso e rielab·orato da altro indirizzo. 3. - L'idea-regione è impostata, nella sua problematica, da due delle ~ correnti del liberalismo dello scorso secolo : essa nasce quindi come J - idea liberale. La prima di queste correnti inserisce l'idea-regione nella tematica t dei poteri locali. S'intende che in quanto passiamo a dire vi è quel tanto di sommario e perfino di gratuito che ricorre ogni qual volta si fanno delle sche·matizzazioni. Però a noi pare che si possano individuare abbastanza facilmente, anche in ordine al tema della regione, almeno le due correnti principali del pensiero liberale dello scorso secolo, cioè la liberale pura e la liberale democratica. Nella prima l'idea-regione si manifesta essenzialmente in termini di garanzia dei poteri locali, nella 51 Bibliotecaginobianco

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